1 Febbraio 2020 - 15:04 . Parioli . Cultura
Settantesei anni fa moriva un eroe dei Parioli. Ecco la sua storia
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Ucciso dagli squadristi dopo la caduta del regime fascista. L’1 febbraio 1944 muore Massimo Gizzio, l’eroe della Resistenza nato ai Parioli la cui lapide è stata posta in via Cesi, in zona Prati. Di classe agiata, ma vicino alle fasce deboli della popolazione, è attivo come partigiano dal 1942, nel 1943 aderisce al Partito comunista italiano. Gizzio, riguardo all’attività compiuta prima di unirsi ai gruppi clandestini, è descritto dalla sorella Maria Luisa in un’intervista riportata sulla rivista Patria Indipendente: “(Massimo) Cerca il contatto con le persone meno fortunate di lui, distanti dal mondo agiato in cui è cresciuto”.
Mentre frequenta il liceo Regina Elena, in via Umberto Boccioni, partecipa alla vita della parrocchia di San Roberto Bellarmino e fa servizio con la compagnia di San Vincenzo. Insieme al gruppo si occupa dei poveri: lava loro i piedi e fa la barba. Ha solo 17 anni quando aderisce ai partigiani.