9 Gennaio 2021 - 15:11 . Flaminio-Parioli . Scuola
Scuole, il rientro slitta al 18 gennaio. Gli studenti: “Viviamo nell’incertezza”
“Personalmente non ero d’accordo né con lo slittamento all’11 né tantomeno con quest’ultimo che posticipa l’apertura al 18 gennaio. Noi chiediamo un’apertura in totale sicurezza dalla fine del primo lockdown“. Questo il commento di Daniele Conti, studente del liceo Archimede sullo spostamento dell’apertura degli istituti superiori al 18 gennaio deciso con ordinanza dalla Regione Lazio.
“Chiediamo di ripensare la scuola, di investire su trasporti e mobilità, sull’edilizia scolastica. Tutto ciò non è stato fatto e per questo noi ci troviamo in questa situazione”, continua Conti.
Alla domanda su quali siano le maggiori preoccupazioni che stanno vivendo i ragazzi in questo momento, Conti risponde: “Manca una chiara volontà politica. Nelle scuole si vive ormai un clima di rassegnazione: non si sa quando e come si rientrerà, viviamo nell’incertezza. Questo sentimento è condiviso non solo tra gli studenti ma tra tutte le componenti del mondo scuola”.
Lo studente dell’Archimede conclude: “Noi continuiamo ad affermare con forza che per noi la didattica a distanza non può essere un sostitutivo alla presenza nelle aule. La scuola è la seconda comunità educante e di affetti per ogni ragazzo. Ripeto: è necessario rientrare e farlo in sicurezza”.
“Ci auguriamo che questa ulteriore settimana serva ad avere più chiarezza“. È la speranza della rete Studenti medi Lazio che, tramite il coordinatore Dario Rapiti, commenta lo slittamento della riapertura delle scuole al 18 gennaio, anziché l’11.
Nella giornata dell’8 gennaio è infatti arrivata la decisione della Regione Lazio, in quanto “la curva dei contagi di questi ultimi giorni ci costringe a scegliere la prudenza”, come ha chiosato il vicepresidente della Giunta regionale Daniele Leodori.
“La priorità – prosegue Rapiti – è la sicurezza di studenti e lavoratori. Ci tranquillizza però che le istituzioni stiano muovendo i primi passi verso la direzione corretta, che è quella del potenziamento dei trasporti e dei tracciamenti”.
Gli studenti della Capitale – e del nostro quartiere – si aspettano quindi novità importanti nel corso della prossima settimana: “Sì, i ragazzi sono disorientati – conclude Rapiti -. Auspichiamo più chiarezza e comunicazione, inoltre chiediamo più voce in capitolo su alcune tematiche, come ad esempio le scelte degli orari“.
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