28 Febbraio 2021 - 9:30 . Flaminio-Parioli . Cronaca

Scale mobili di Villa Borghese, è scontro interno al M5s romano

Enrico Stefàno e Daniele Diaco
Enrico Stefàno e Daniele Diaco

Il caso delle scale mobili  di Villa Borghese invase da erbacce e inutilizzabili ha acceso una forte polemica in seno al Movimento 5 stelle capitolino. Dopo il post del portavoce dell’Assemblea capitolina Daniele Diaco che scaricava la responsabilità dell’incuria delle scale alla società concessionaria del parcheggio sottostante il parco, è arrivata la replica, sempre via social, di Enrico Stefàno, presidente della commissione Mobilità del Comune.

“L’infrastruttura (parcheggio) è di proprietà di Roma Capitale, – scrive Stefàno su Facebook – e il rapporto con il concessionario (Saba Italia) è regolato da una specifica convenzione dove il concessionario si impegna a realizzare una serie di opere in cambio di un canone (molto modesto tra l’altro)”.

Premessa, quello che leggerete è un post tecnico, che quindi richiede un po’ di attenzione e tempo.

Oggetto il…

Pubblicato da Enrico Stefàno su Mercoledì 24 febbraio 2021

Una netta presa di distanze rispetto a quanto affermato dal suo collega di partito Diaco, che sosteneva al contrario che il Comune non sarebbe responsabile del proliferare della vegetazione sul collegamento tra la villa e il parcheggio sotterraneo del Galoppatoio. “Noi non abbiamo alcuna competenza su quelle scale mobili che, per inciso, non sono più utilizzate da molto tempo in quanto conducono a un parcheggio in disuso da oltre 30 anni”, aveva scritto il portavoce dell’Assemblea capitolina.

Secondo Stefàno, “Dire che Roma Capitale non c’entra nulla con il degrado in cui versa il parcheggio di Villa Borghese è una profonda mistificazione della realtà, dato che è stata Roma Capitale a dare in concessione una struttura di sua proprietà a Saba Italia”.

Poi l’attacco all’amministrazione comunale: “In un modo o nell’altro negli ultimi dieci anni (di cui quattro e mezzo in cui siamo direttamente responsabili) non è riuscita a far rispettare i patti (convenzione) presi in precedenza o ad approvare i relativi progetti“.

Il post di Stefàno si conclude con un riferimento alla narrazione che viene fatta dal Campidoglio sulla vicenda: “Questo continuo scaricabarile, questa costante denigrazione della stampa, non fanno altro che far perdere ulteriore credibilità alla Politica tutta e prestigio alla Capitale d’Italia“.