26 Giugno 2019 - 14:27 . Flaminio-Parioli . Cronaca
“Quanto sei bella Roma”, così il II Municipio ha celebrato le eccellenze del territorio
Cultura, integrazione, maggiori opportunità per i giovani, sport. Sono questi i temi che, di fronte a oltre duecento residenti, sono stati trattati ieri, martedì 25 giugno, nell’incontro “Roma si può amministrare”, allo Scout Center di largo dello Scoutismo. Organizzata da Andrea Alemanni – presidente del Pd Lazio recentemente “licenziato” dalla giunta municipale – in collaborazione con i Giovani Democratici, l’iniziativa intendeva celebrare le eccellenze del nostro territorio.
Durante l’evento, infatti, sono stati presentati i progetti realizzati dai residenti del II Municipio, attivi in comitati scolastici, associazioni di vario genere, amministrazioni locali. Da Fausto Davoli, presidente del comitato genitori della scuola Fratelli Bandiera, a Lia Chisani, presidente dell’associazione Più Culture, passando per Gianluca Bogino, presidente della commissione Politiche Giovanili del II Municipio.
E ancora Caterina Boca, presidente delle Politiche sociali, Amedeo Valente, presidente del Mercato Trieste, Federico de Angelis, del Consiglio dei Giovani, e Thomas Osborn, segretario regionale dei Giovani Democratici. “Partiamo dal nostro territorio per dare un esempio, con la consapevolezza che le buone pratiche si possono esportare in qualsiasi territorio”, ha detto Alemanni.
Ma non sono mancati i riferimenti – e le frecciatine – ai “mal di pancia” all’interno della maggioranza del II Municipio, negati a più riprese a RomaH24 dalla presidente Del Bello. Il più esplicito è stato il senatore in quota Pd Matteo Richetti, intervenuto per la chiusura dell’evento: “Che in un Municipio come questo, succeda quello che è successo ad Andrea Alemanni, è inconcepibile e inaccettabile”, ha detto, facendo riferimento al recente allontanamento di Alemanni dai corridoi di via Tripoli.
Ma facciamo un passo indietro. A metà dicembre 2018, Alemanni era stato eletto presidente dell’assemblea regionale del Pd. All’inizio di maggio, cinque mesi dopo, la minisindaca aveva “fatto fuori” dalla giunta municipale il suo vice. “Chiedo agli assessori – aveva motivato Del Bello a RomaH24 – un impegno quotidiano. Ci servono garanzie che Alemanni non poteva più offrire”. Con il suo gesto, la presidente ha scatenato un vero e proprio terremoto. E queste sono le scosse di assestamento.