1 Giugno 2019 - 8:40 . Ungheria . Cronaca
Piazza Ungheria, questo è il caso dello scaricabarile sul cantiere Italgas
Piazza Ungheria diventa un caso. Al centro della strada le transenne delimitano un largo scavo. È aperto da più di un mese e sul posto non si vedono mai gli operai al lavoro. Ma come mai? La causa è un rimpallo di competenze per la chiusura del cantiere. Da una parte Italgas, la società che opera sulle tubature del gas. Dall’altra il Simu, il Dipartimento capitolino per lo sviluppo delle infrastrutture e della manutenzione urbana. Ma facciamo un passo indietro.
Un anno fa, tra maggio e giugno 2018, piazza Ungheria era stata invasa dalle recinzioni di Italgas. Ben tre cantieri occupavano la strada. Ma, alla fine di giugno, sembrava tutto risolto. Finché, nel bel mezzo dell’estate — tra la fine di luglio e l’inizio di agosto — l’asfalto al centro della piazza non si era avvallato e le operazioni per sistemare il manto stradale erano riprese.
Tuttavia il ripristino non è durato nemmeno un anno. Con l’incombenza della stagione estiva sono ricominciati i problemi. Attualmente l’asfalto è aperto e manda in tilt la viabilità nelle ore più trafficate. Stando a quanto riferiscono a RomaH24 fonti interne al Simu, il problema consisterebbe in una condotta del gas posizionata male, che avrebbe provocato l’apertura di una voragine. A risolverlo quindi, dicono, deve essere Italgas.
In tutta risposta, Italgas difende il proprio operato. Dopo aver preso atto dei rilievi del dipartimento capitolino, la società conferma a RomaH24 che i loro interventi sarebbero stati effettuati correttamente e che le questioni sollevate non sarebbero ascrivibili a Italgas.
Di chi è la responsabilità? Il mistero si infittisce. E nel frattempo chi ci rimette è, come sempre, la cittadinanza.