21 Ottobre 2020 - 12:44 . Euclide . Cronaca

Piazza Euclide, apre un nuovo ristorante: così un avvocato sfida il Covid e la crisi

“Il nostro governo ci sta dicendo che bisogna ripartire, ed è esattamente quello che stiamo provando a fare. Per riuscirci, però, abbiamo bisogno che ci mettano nelle condizioni di poter lavorare“.

A parlare è Andrea Pecorelli, avvocato romano di 57 anni, che ha deciso di aprire il suo nuovo locale ai Parioli proprio nei giorni in cui l’allerta Covid-19 sta tornando a salire vertiginosamente, con il governo italiano che settimanalmente adotta nuovi provvedimenti per cercare di limitare l’aumento dei contagi.

“Abbiamo deciso di aprire questo locale a piazza Euclide, che si chiama Osteria In Confusione, nonostante ci troviamo in piena emergenza Coronavirus. È chiaro che siamo abbastanza preoccupati per via del notevole investimento economico che abbiamo dovuto sostenere”, ha raccontato a RomaH24, “ma lo abbiamo fatto proprio per dare un segnale di ripartenza”.

ripartenza covid
LA SALA INTERNA DELL’OSTERIA IN CONFUSIONE

L’inaugurazione avviene praticamente in concomitanza col nuovo decreto del 18 ottobre, che dispone per i ristoranti l’obbligo di chiudere massimo a mezzanotte, oltre che di far sedere massimo sei persone per tavolo.

“Abbiamo deciso di creare uno spazio dove si possa mangiare, ma anche chiacchierare, scherzare e dove si possa ascoltare un po’ di musica di sottofondo, il tutto rispettando le misure sanitarie e di distanziamento sociale previste”, continua Andrea. “Abbiamo tremato all’idea che i ristoranti dovessero chiudere alle ore 22 invece che a mezzanotte, perché questo avrebbe significato farci richiudere ancor prima di poter aprire”.

Rispetto ai provvedimenti che vengono presi per fermare l’aumento dei casi di positività al Covid-19, Andrea ha le idee piuttosto chiare: “Bisogna smetterla di fare terrorismo psicologico nelle persone andando a colpire solamente determinati settori economici, che poi riguardano prettamente chi lavorando rischia sulla propria pelle”.

RIPARTENZA COVID
L’INGRESSO DEL LOCALE A PIAZZA EUCLIDE

Secondo lui, “il problema non è la movida serale: vorrei piuttosto invitare qualcuno del governo ad andare a vedere qual è la situazione dentro gli autobus e nelle metropolitane alle 8 di mattina, oppure gli assembramenti che si creano all’entrata e all’uscita delle scuole”.

Ma non è solo la stretta ai locali che lavorano nei settori della ristorazione e della somministrazione a preoccupare l’imprenditore romano: “Anche l’incentivo allo smart working negli uffici è dannoso, perché significa automaticamente uccidere tante attività d’impresa”.

Il riferimento non è solo ai bar e alle tavole calde dove gli impiegati vanno a fare colazione o il pranzo, “ma anche a tutto il sottobosco di attività che nessuno considera, come chi rifornisce le macchinette del caffè, i dispenser dell’acqua o chi vende la carta o i toner delle macchine fotocopiatrici negli uffici”.

Andrea conclude con una riflessione amara: “Spesso la sensazione che abbiamo, nonostante dicano il contrario, è quella di essere nelle mani di chi non ha la minima contezza rispetto a ciò che si debba fare. Quello che chiediamo è solo di applicare un minimo di criterio per far in modo che si venga davvero messi nelle condizioni di poter ripartire: noi ce la stiamo mettendo tutta”.