7 Luglio 2019 - 15:10 . Flaminio-Parioli . Cronaca
Messaggero: Stefàno, ecco perché l’addio alla presidenza dell’Assemblea capitolina
“Hanno prevalso paura, menefreghismo, timori”. Così Enrico Stefàno racconta in una intervista al Messaggero parla del suo addio alla presidenza dell’Assemblea capitolina. “È stato rischioso tutto quello che ho fatto in questi tre mesi e mezzo – ribadisce – Ho firmato documenti complessi e delicati, dalla proposta di assestamento al bilancio alla nomina dei revisori dei conti. Chiedevo solo che ci fosse un ufficio di presidenza al completo per organizzare meglio il lavoro, da vicario è tutto più difficile”.
Poi accusa: “Abbiamo un presidente dell’Assemblea capitolina arrestato per corruzione, non è mai successo! Come possiamo mantenerlo lì? Auguro tutto il bene a Marcello (De Vito, ndr) ma non si può lasciarlo su quella poltrona. Si tratta di bonificare le fondamenta del terreno. Da qui alla fine del mandato sarà una maratona e con un vicario al posto di un presidente diventa tutto difficile, non possiamo paralizzare la città. Errore politico? Noi abbiamo fatto della legalità e della trasparenza la nostra bandiera, come si fa? Marcello chiarirà ma nel frattempo va revocato”.
Infine lancia un messaggio chiara alla sua “sostituta” Sara Seccia: “È una collega molto in gamba ma non mi sento di spronarla anzi voglio dirlo: attenta, è come andare in trincea e non tornare”.