14 Gennaio 2021 - 11:02 . Flaminio-Parioli . Personaggi
Lorenzo Porzio, il musicista e campione olimpico con i Parioli nel cuore
“Giro il mondo per lavoro, mi trovo bene dappertutto ma il Flaminio e i Parioli sono casa mia”. E se a dirlo è un’eccellenza come Lorenzo Porzio, c’è da crederci. Classe ’81, fin da piccolo ha coltivato due grandi passioni: la musica e lo sport. Ed è arrivato lontano: organista e direttore d’orchestra, è l’attuale direttore dell’Orchestra Filarmonica Città di Roma e dell’Orchestra da Camera l’Armonica Temperanza. Inoltre è professore di direzione d’orchestra e coro al Convitto Nazionale di Roma (a Prati), dove ora studia anche il figlio. Dal 2014 è direttore musicale del Narnia Festival e della rassegna Musica su Roma. E poi è campione del mondo di canottaggio e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004.
Una storia incredibile, nata qui, tra le nostre strade: “Tutta la mia formazione da musicista e atleta la devo a Roma – racconta Porzio -. Sono legatissimo alla città. Mio padre è pugliese, mia madre romana e qui è il mio cuore. Sono talmente legato a questi posti che nel 2000, grazie al canottaggio, vinsi due borse di studio, una per Harvard e una per il Mit. Alla fine però ho preferito rimanere qui, anche se in tanti mi hanno dato del pazzo. Ma alla fine ho creato tutto quello che ho sognato nella mia città e ne vado fiero”.
“Sono cresciuto a via Barnaba Tortolini fino a 20 anni, ho studiato alla Santa Giuliana Falconieri fino alle medie, poi ora invece mi sono spostato al Flaminio – ricorda -. Dall’età di 15 anni sono stato almeno sei mesi fuori per lavoro o sport. Mi sono trovato bene in tanti Paesi, ma il pensiero dominante era che tanto sarei tornato nel mio quartiere, prima i Parioli e poi il Flaminio. Sono un’estensione del mio corpo. Ho deciso di vivere qui, perché qui ritrovo sempre qualcosa di sano, d’importante. Se vissuti in un certo modo, possono darti qualcosa d’importante questi luoghi. Possono rendere un individuo forte, competitivo m anche dargli quelle giuste qualità etiche e morali”.
I primi anni di Lorenzo sono tutti legati alla musica: “All’età di 7 anni ho iniziato lo studio del pianoforte e parallelamente a 11 anni quello dell’organo sotto la guida dell’organista e compositore Lorenzo Ronci – racconta Porzio – per poi passare al Conservatorio di Santa Cecilia, luogo importantissimo per la mia formazione e la mia vita”. Ma è alla Basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria a piazza Euclide che ha mosso i primi passi: “Lì dal ’96 sono stato l’organista, ma prima ho cominciato come chierichetto. E ancora oggi è la mia seconda casa”.
Poi ecco che lo sport entra nella sua vita: “Ero abbastanza grosso da bambino e mi proposero di fare canottaggio per dimagrire. Naturalmente stando ai Parioli, andai al Circolo Canottieri Aniene, dove sono tuttora allenatore. Ed è questa l’altra mia seconda casa. Da quel momento in poi mi sono diviso sempre tra musica e sport”.
Una vita piena, intensa, ma guai a parlare di sacrifici: “Perché quel termine indica qualcosa di pesante. E’ stata una vita impegnativa, fatta di tanta passione, lavoro e organizzazione. Ho sfruttato tutto il tempo e le mie energie per fare quello che mi piaceva e quello in cui credevo. Al liceo per esempio mi alzavo alle 5 per il primo allenamento, poi andavo a scuola e dopo studiavo e mi allenavo di nuovo, per poi studiare pianoforte. E’ stata la realizzazione del mio sogno, di diventare un bravo musicista e uno sportivo forte. Oggi mi sento una persona realizzata. Lavoro 20 ore al giorno ma non è un sacrifico. Faccio quello che adoro”.
E spiega il suo segreto: “Fin da ragazzino ho avuto tanti sogni. Ma l’obiettivo non è mai stato quello di diventare un campione olimpico o di dirigere un’orchestra famosa, ma di crescere. Poi nella vita è anche possibile non arrivare in alto, ma ho imparato tanto. Non conta solo dove arrivi ma come cresci. E musica e sport sono fondamentali nella crescita di una persona. Sono delle vere palestre di vita, ti insegnano quei principi di vita che nessuno ti può insegnare: il rispetto della propria persona, degli altri, il saper lavorare in gruppo e sapersi conquistare la fiducia degli altri ma anche dare fiducia agli altri, l’importanza di saper vincere e perdere ma anche rialzarti e riorganizzarti. Così si diventa adulti e più forti. Si vince una medaglia in allenamento, così come il concerto non è altro che il risultato del duro lavoro durante le prove”.
Porzio in carriera ha già vinto innumerevoli premi, e per il suo impegno con i giovani e per i suoi meriti artistici e sportivi è stato nominato testimonial Unicef e Cavaliere della Repubblica dal Presidente Ciampi. Ma il suo pensiero va sempre ai luoghi dove è cresciuto: “Quando faccio i miei sogni, sono sempre a via Barnaba Tortolini, dove sono cresciuto. In quella casa sono successe tante cose importanti: dalle prime lezioni di pianoforte al primo bacio, oltre a tanti ricordi con i miei genitori. E devo dire che quando posso ci passo in quella strada, perché lì c’è un pezzo della mia vita. Mi piace andare a passeggiare lì, per rivedere qualche volto familiare. Se sono in motorino che devo andare a lavoro, allungo per quella strada anche solo per vedere un attimo quel portone di casa”.
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