31 Marzo 2020 - 10:26 . FuoriQuartiere . Personaggi
Libri, baccalà e bignè: i giorni del Coronavirus nel racconto di Cinzia Romoli
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“Mi scusi, mi scendono le lacrime”. Cinzia Romoli piange sommessamente. Assieme alla sorella Roberta, gestisce uno dei bar più famosi di Roma. Un’icona del Trieste-Salario. Gestisce. Anzi, gestiva. “Siamo piombati nella paralisi. Da velista quale sono, ai miei dipendenti ho detto che abbiamo ormeggiato la barca. Sarà dura, certo. Ma ripartiremo. E quando succederà, faremo la Settimana di San Giuseppe: bignè per sette giorni”. Per riprenderci ciò che il Covid-19 ci ha tolto. Con gli interessi.
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Cinzia, come è cambiata la sua vita dopo l’esplosione dell’epidemia?
“La nostra azienda ci portava a vivere una giornata estremamente attiva. Improvvisamente siamo piombati nel fermo totale. I primi giorni sono stati molto difficili. Inizialmente ho sbrigato alcune faccende lavorative. Poi, più niente. Sono passata da una vita frenetica a uno stop assoluto. Sono chiusa in casa. Solo negli ultimi giorni sono riuscita a modificare un po’ le mie abitudini. Prima, in questi giorni di quarantena, il mio pensiero andava al bar e soprattutto alla tragedia che ha colpito il nostro Paese. Finivo la giornata e mi chiedevo: “Ma oggi che ho fatto?”. Passavo dal letto al divano. Ora qualcosa in me è cambiato”.
Qual è adesso la sua giornata tipo?
“Prima mi alzavo alle 7. Ora tra le 8,30 e le 9. Faccio una meravigliosa colazione, così almeno passa un po’ di tempo. Poi mi leggo i giornali online, mi vesto, faccio un po’ di ginnastica. E vado a buttare la spazzatura. Ecco, quello è un momento meraviglioso (Cinzia recupera il sorriso, ndr)”.
Meraviglioso?
“Assolutamente sì. Vede, il mio balcone è piccolo. Così, quando vado a gettare l’immondizia, almeno riesco a mettere il naso fuori di casa. Mia sorella Roberta mi racconta che le figlie fanno a gara per portare fuori il cane. Adesso, eh. Prima, invece…”.
E dopo la spazzatura?
“Mi preparo il pranzo. Nel pomeriggio riposo un po’ sul divano, leggo qualche libro e vedo i documentari sulla natura. E alla fine torno a cucinare”.
Quale piatto le piace preparare?
“Ieri (24 marzo, ndr) mi sono fatta i filetti di baccalà. L’altro giorno ho cucinato il risotto agli scampi. Ma il giorno di San Giuseppe io e mia sorella abbiamo deciso di fare qualcosa di speciale”.
Ossia?
“Per la nostra attività, la festa di San Giuseppe era una giornata molto faticosa. Soffrivo nel dover restare ferma. E così io e mia sorella abbiamo deciso di fare lo stesso i bignè. Io e le mie sorelle (la terza è Donatella e vive a Morlupo, ndr) li abbiamo preparati a casa e via Whatsapp abbiamo condiviso le immagini. Per capire chi li avesse fatti meglio. Poi li abbiamo distribuiti nei nostri rispettivi condomini: io ai Parioli e Roberta in zona Africano. Anche Roberta soffre molto questa situazione. Romoli non è una semplice attività imprenditoriale. È un essere. Ha un cuore. Abbandonarlo, è stato come lasciare una persona anziana che accudivamo. Ma gliel’ho detto, ripartiremo. Il vento tornerà a spirare e la barca uscirà dalla rada. Quella barca è la nostra pasticceria. Quella barca è la nostra nazione”.