Ogni storia ha un suo inizio e una sua fine. E martedì 30 luglio (alle ore 19) sarà l’ultimo appuntamento alla libreria Eli per “Criminali autentici e dove trovarli – Incontri con gli autori che indagano, raccontano (e cercano anticorpi)“, la serie di incontri organizzata insieme a RomaH24.

Dopo la storia di Calogero Montante, l’uomo della legalità dell’industria italiana, raccontata da Attilio Bolzoni, la ‘ndrangheta emiliana illustrata da Stefano Tamburini, il racconto dei Casamonica di Floriana Bulfon, la mafia vista dagli occhi “puri” delle bambine siciliane di Simona Dolce e  l’epopea della criminalità romana illustrata da Massimo Lugli e Antonio Del Greco, per questo ultimo appuntamento a essere protagonista è un’altra storia vera, quella di Agnese, una donna stuprata ma che da quel terribile episodio vedrà nascere un figlio. Una storia ambientata negli anni ’80 ma attualissima, resa però complicata dal fatto che Agnese è una suora e la sua toccante quanto dolorosa verità la racconta a don Giuseppe Lo Giudice, che decide di farne un libro, un romanzo-denuncia. Ma per questo il prete rischierà la vita.

A voler tirare fuori di nuovo questo racconto in “Il figlio della colpa” (Bertoni editore) è stato Fabrizio Peronaci, giornalista del Corriere della Sera, che è riuscito a creare un giallo ambientato tra i conventi di una Sicilia riarsa e la Roma del potere curiale, centrando due obiettivi: strappare all’oblio il libro finito “al rogo” e smascherare omertà e ipocrisie ecclesiastiche. Un volume che, come racconterà l’autore insieme al direttore di RomaH24 Luigi Carletti, punta il dito sulla doppia morale ancora persistente nella Chiesa e che rappresenta una sorta di cartina di tornasole delle problematiche che bloccano i tanto attesi processi di riforma annunciati da papa Bergoglio.

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