21 Gennaio 2021 - 9:00 . FuoriQuartiere . Bellezza
“La parrucca può essere un nuovo inizio”: Giusy Giambertone racconta la missione di Tricostarc
“La salute non è solo l’assenza della malattia ma anche uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale” questa la definizione di salute data dall’OMS. Ed è su queste parole che lo studio tricologico Tricostarc imposta il suo impegno quotidiano, offrendo soluzioni innovative a chi soffre di calvizie dermatologica o oncologica.
Alla domanda su quale sia il pensiero su cui si basa l’attività della sua azienda la titolare Giusy Giambertone ha risposto citando un aforisma di Pablo Picasso: “Ogni atto di creazione è prima di tutto un atto di distruzione. In questo senso la creazione di una parrucca proviene dall’atto volontario di recidere i capelli della stessa paziente, nel caso della parrucca autologa, o di chi decide di donarli”.
La perdita di capelli nelle persone che devono affrontare un percorso di chemioterapia è un aspetto che incide moltissimo sul benessere psicologico, soprattutto in una donna. “La progressiva assenza e la successiva perdita di capelli può provocare astensione dalla vita sociale, e in alcuni casi rifiuto del trattamento” – prosegue Giusy Giambertone –
“Tricostarc si impegna ogni giorno per far sì che queste donne non siano costrette a vivere il disagio della caduta dei capelli. Abbiamo brevettato e ideato la parrucca autologa proprio per dare sostegno alle pazienti oncologiche”.
“Proporre una tricoprotesi alle donne in procinto di iniziare un ciclo di chemioterapia – spiega Giusy Giambertone – significa raccogliere i capelli prima che cadano (in genere al 14° giorno dall’inizio della terapia). La paziente potrà poi decidere se far realizzare una parrucca autologa, conservarli per la ricostruzione della chioma a fine terapia o donarli”.
Tornare a indossare i propri capelli rappresenta un nuovo inizio, una sorta di rinascita dopo il tunnel della malattia. E con l’arrivo del nuovo anno, la voglia di ricominciare è ancora più significativa”.
Rappresenta una nuova consapevolezza che queste donne hanno acquisito. La grande forza di volontà che permette loro di continuare a combattere contro la malattia e, grazie anche a Tricostarc, di tornare a guardarsi allo specchio con il sorriso – continua Giusy Giambertone – Il percorso di guarigione, in questo modo, appare meno duro.
I tecnici di Tricostarc, sono in grado di realizzare una parrucca personalizzata in soli 7 giorni lavorativi. Oltre ai benefici psicofisici, chi sceglie la strada della parrucca autologa, può trarre anche vantaggi economici: questa protesi ha infatti dei costi ridotti grazie ai fondi stanziati dalla sanità e alle molte iniziative di beneficenza. Alla fine della terapia è possibile dismettere la parrucca con una ricrescita di appena un paio di centimetri ed effettuare una ricostruzione della chioma.
“Indossare nuovamente i propri capelli è un primo passo per affermare la vita, la voglia di reagire e la visione positiva del futuro” conclude Giusy Giambertone.
Il laboratorio di Tricostarc si trova in viale Libia 38. Per avere tutte le informazioni è possibile chiamare lo 06 86210064 o scrivere all’indirizzo info@tricostarc.it.