22 Gennaio 2021 - 13:44 . Flaminio-Parioli . Cronaca
Il papà di Gaia von Freymann: “Sotto la pioggia ho toccato per l’ultima volta le sue dita”
“Quello da cui non riesco a liberarmi sono i suoi occhi sgranati, Gaia deve aver capito quello che stava accadendo. È stato terribile. Io ho assistito al parto di Gaia e la prima cosa che ho notato, quando è venuta al mondo, era che aveva delle dita lunghe, affusolate. Quelle dita che, sotto la pioggia, ho toccato per l’ultima volta“. Edward von Freymann, il padre di Gaia, che insieme alla sua amica Camilla è morta travolta a Corso Francia il 21 dicembre 2019 da un Suv guidato da Pietro Genovese, ha raccontato in un’intervista a Walter Veltroni sul Corriere della Sera gli ultimi drammatici momenti passati accanto a sua figlia.
L’uomo dal 2011 vive su una sedia a rotelle, da quando fu coinvolto in un grave incidente in moto all’Eur: “Lei dopo il mio incidente in moto ha sempre avuto paura della strada”, le parole di Edward von Freymann.
“Quella sera ero andato a cena da amici, dalle parti di San Giovanni”, ha raccontato. “Le avevo detto che poteva stare con i suoi amici, il giorno dopo sarei andato a prenderla per andare dalla nonna. Le piaceva stare da mia madre. Aveva imparato a cucinare. Mi mandava la foto dei piatti che faceva, come la carbonara o l’amatriciana”.
“Alle 21,48 le ho scritto: ‘Ci eravamo messi d’accordo che ci comunicavi i tuoi spostamenti’. Non l’avevo sentita dalle 17,36. E lei mi ha risposto così: ‘Mi sono appena mossa dal ristorante. Ora andiamo a Ponte‘”, ricorda il papà di Gaia.
Edward von Freymann ha ripercorso le tappe di quella terribile notte: “Poi le ho scritto alle 22,30 per dirle ‘avvisami se ti sposti da Ponte’. Lei ha risposto ‘sì’. Ma lei era precisa. A mezzanotte meno un quarto non mi aveva né scritto né telefonato e ho iniziato a preoccuparmi. Ho provato a chiamarla ma non rispondeva. Allora, non so neanche io perché, ho deciso di andare sotto casa, alla collina Fleming”.
Arrivato vicino al luogo dell’incidente, l’uomo ha fatto la tragica scoperta: “Sono passato da Corso Francia, ho visto due sagome a terra e ho detto a Bea, la mia compagna, che doveva essere successo qualcosa di grave. Non ci ho proprio pensato. Non potevo pensarci. Arrivato a casa ho citofonato. La madre era anche lei fuori, è arrivata a casa in quel momento, preoccupata anche lei. In quel momento ho capito, ho collegato“.
“Ci siamo precipitati a Corso Francia. Pioveva, non facevano passare nessuno. Gaia non aveva documenti addosso, non sono mai stati trovati poi né il cellulare né le chiavi di casa. Io guardavo da lontano ma non capivo o forse non volevo capire“, ha raccontato von Freymann. “Gaia non ha mai preso il motorino, non ha mai voluto salire su una moto. Aveva paura di morire sulla strada. ‘Io non voglio fare la fine di mio padre‘”.
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