“Spencer perché adoravo Spencer Tracy e Bud perché bevevo la birra Budweiser”. Il 31 ottobre,  il gigante buono del cinema italiano, figlio adottivo del Trieste-Salario, che aveva uno studio ai Parioli avrebbe compiuto 92 anni. Carlo Pedersoli è morto il 27 giugno 2016 all’età di 86 anni nella sua abitazione a causa di complicazioni derivate da una caduta in casa. Viveva poco lontano da Villa Ada.

Bud era nato a Napoli il 31 ottobre 1929. Quando era ancora Carlo ed era un atleta, è stato il primo nuotatore italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero. Nel 1960 si trasferisce a Roma, aveva un forte legame con il Trieste-Salario e con i Parioli. Passeggiava nelle nostre strade e frequentava i nostri stessi luoghi, i nostri stessi bar. Come il Caffè Vescovio, dove lo si poteva incontrare abitualmente. Un’autentica istituzione della comunità e, non a caso, è stato inserito da Typimedia Editore nel libro “Trieste-Salario in 100 personaggi (+1)”. Aveva anche uno studio ai Parioli, in via Archimede.

Il 17 giugno 2020 è uscito un libro che racconta l’uomo più che l’artista: “Bud. Un gigante per papà” (Giunti, 160 pp., 16,50 euro). La firma è della figlia, Cristiana.

Amato da grandi e piccini, Bud ha girato la bellezza di diciotto film con l’inseparabile compare di scazzottate Terence Hill. Dei veri e propri cult del genere, che sono valsi a Pedersoli il David di Donatello alla carriera nel 2010. E un posto speciale nel cuore del Trieste-Salario e dei Parioli.

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