5 Ottobre 2020 - 14:12 . FuoriQuartiere . Personaggi

Feti al cimitero Flaminio, Francesca Barra: “Ecco perché è una violenza inaudita”

Un caso che ha scosso migliaia di persone quello dei feti sepolti al cimitero Flaminio all’insaputa delle madri. A intervenire con un lungo post è stata anche Francesca Barra, giornalista che per anni ha vissuto nel nostro quartiere, a via Chiana. E lo ha fatto partendo dalla sua esperienza personale.

Quando abbiamo perso il nostro bambino mi sono sentita come l’orca Tahlequah, che continuò a cullare sul muso il figlio morto per 17 giorni. Lo trasportava nelle acque e non riusciva a lasciarlo andare – ha scritto la giornalista, protagonista della prima edizione del libro di Typimedia “Trieste-Salario in 100 personaggi (+1)” -. Così, quando ho sentito che era il momento per lasciare andare il nostro, mi sono ispirata alla Festa Messicana (Patrimonio dell’Umanità che si celebra il 31 ottobre) #diadelosmuertos, in cui si onorano i ‘mai nati’. Perché un figlio che non è nato è esistito“.

Per questo ha detto: “Io sono l’orca che devi lasciare libera di scegliere come, quando e dove, lascerà andare il suo dolore. Non avrei mai voluto che fosse sottoterra sotto una croce che qualcuno mi ha imposto“.

Francesca Barra con l’attuale marito, l’attore Claudio Santamaria

E la Barra poi ha concluso dicendo: “La notizia del cimitero dei figli mai nati stacca a morsi i punti di cicatrici nell’anima di una madre che ha perso suo figlio. Che abbia abortito o dovuto abortire, non fa differenza. L’imposizione di una sepoltura è una violenza inaudita. Perché la costringi a mettere sotto terra il suo dolore incancellabile, i suoi sensi di colpa, le sue insindacabili scelte. Quando invece avrebbe potuto ricevere la carezza e la comprensione di uno Stato laico che rispetta i diritti, non li mette in croce. I conti con l’interruzione di vita, si fanno sempre. È un lutto. Un lutto sottovalutato e trattato nel peggiore dei modi”.

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