10 Aprile 2021 - 9:38 . salario . Cronaca
Villa Ada, volantini per la liberazione di Patrick Zaki: “Perché sono ancora in prigione?”
A distanza di 17 giorni, a Villa Ada compaiono nuovi volantini per la liberazione di Patrick Zaki, il ricercatore egiziano dell’Università di Bologna, che si trova dal 7 febbraio 2020 in detenzione preventiva al Cairo fino a data da destinarsi.
Sui fogli, affissi ovunque nei pressi della sede del consolato d’Egitto all’interno della villa romana, è raffigurata una caricatura dell’attivista che spunta da una breccia aperta in un muro, con la scritta “Why am I still here?” , “perché sono ancora qui?”, con il corpo del ragazzo 29enne avvolto nel filo spinato. In un angolo, sia in italiano sia in arabo, lo slogan “Freedom for Patrick Zaki”, “libertà per Patrick Zaki”.
Proprio ieri si è appreso che la corte d’assiste del Cairo ha prorogato, per l’ennesima volta, la detenzione preventiva del ricercatore, per ulteriori 45 giorni. Inutili le richieste dei suoi legali, che tra le altre cose volevano venisse sostituito il collegio giudicante. Inoltre, secondo quanto si apprende, durante l’udienza che ha stabilito la proroga della carcerazione, la polizia egiziana ha impedito l’accesso in aula ai diplomatici stranieri. I legali descrivono Zaki in uno stato psicologico “pessimo”.
L’Osservatorio Sherwood ha messo in piedi una proposta, presentata al Campidoglio, per dedicare a Giulio Regeni, ricercatore italiano ucciso nel 2016 in Egitto, il largo di ingresso di Villa Ada da via Salaria.
LEGGI la notizia del murales per Giulio Regeni e Patrick Zaki a Villa Ada