4 Novembre 2020 - 18:08 . Flaminio-Parioli . Cultura
La Casa del Cinema dedica una giornata intera a Gigi Proietti: ecco gli eventi social
La Casa del Cinema rende omaggio, il 5 novembre, all’arte e alla romanità del grande Gigi Proietti. Lo fa con l’angolazione del cinema, sul filo della memoria e della meraviglia per un talento che molto spesso ha saputo uscire dalla convenzione, reinventarsi in mille parti, guardando al mondo con l’occhio smagato e ironico dell’istrione che non si prende mai sul serio e fa dell’ironia l’arma più affilata per raccontare l’indole della sua gente e della sua arte.
Sui social di Casa del Cinema e attraverso gli hashtag #laculturaincasa e #romarama verrà proposto nell’intera giornata di giovedì 5 novembre un piccolo caleidoscopio di immagini e parole che restituiscono Gigi Proietti al suo pubblico.
Alle 10.30 il direttore Giorgio Gosetti ne racconta il percorso tra cinema e televisione cominciato alla metà degli anni ’60, passando per il sodalizio con i grandi di Cinecittà fino al successo popolare del suo Maresciallo Rocca.
Alle 12.00 verrà segnalato il suo spettacolo più personale e meno conosciuto, Caro Petrolini, in cui Proietti riversa tutto il suo vitalismo nelle maschere create da quell’artista unico a cui sempre si è ispirato; l’originalità dell’operazione sta però nella formidabile complicità con un talento fuori dagli schemi quanto il suo, quello di Ugo Gregoretti che aveva scoperto le doti televisive di Gigi fin dal Circolo Pickwick e poi nel modernissimo Le Tigri di Mompracem.
Alle 15.00 ecco una selezione di momenti cinematografici in cui si inquadra bene il percorso dell’attore: dall’indimenticabile Elogio del ladro ne La proprietà non è più un furto di Elio Petri (1973), alla sua improvvisazione sul doppiaggio datata 2013, fino all’inedito cortometraggio Waltere scritto e interpretato da Claudio Pallottini nel 2015 per la regia di Carlotta Proietti.
Infine, alle 16.30 verrà condivisa grazie alla collaborazione della Fondazione CSC una preziosa intervista di Felice Laudadio in cui Proietti, già mattatore “indiscusso”, riflette sul senso del mestiere e sul suo percorso artistico.