11 Agosto 2020 - 12:40 . trieste-salario . Cronaca
Tutto su MOD, i manager on demand che dal Trieste-Salario salvano le imprese
di Daniele Galli
Via Fratelli Ruspoli 8. Un’elegante palazzina del signorile Trieste-Salario è il quartier generale di una società unica nel suo genere. Dietro all’acronimo MOD c’è un pool di manager e una mission imprenditoriale del tutto particolare. L’originalità è nella sigla stessa: MOD sta per Management On Demand. I suoi fondatori sono Marco Rossini, 61 anni, romano dell’Eur, un figlio e una Triumph Bonneville T120 in sella alla quale andrebbe ovunque, e Francesco Melidoni, 53 anni, nato a Trapani ma romano d’adozione e sportivo a tutto tondo.
Melidoni, cos’è e cosa fa Management On Demand?
“È la più grande società di manager in Italia. Siamo più di quaranta. Aiutiamo le aziende a mettere più carburante nel motore, per andare più veloci”.
E come?
“Attraverso le competenze e le capacità dei nostri manager, esperti in tutte le industry. Dal personale alla logistica, passando per il marketing e il commerciale: con MOD copriamo tutte le aree. Perché una società che deve ripartire non ha bisogno di una persona sola, ma di un gruppo strutturato”.
Rossini, in quali rami operano le aziende che si affidano a MOD?
“I nostri manager possono affrontare qualunque tipo di business: turismo, editoriale, costruzioni, servizi. Sostanzialmente, noi affianchiamo l’imprenditore per aiutarlo a superare una fase di complessità gestionale”.
Parliamo di situazioni di crisi, Rossini?
“Non per forza. Può trattarsi dello sviluppo di nuovi mercati, di internazionalizzazione, di organizzazione interna. Per intenderci, noi facciamo cultura manageriale. Molto spesso gli imprenditori si focalizzano infatti solo sul fatturato, quando si può fare marginalità (è la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto, ndr) non solo vendendo di più e a un prezzo maggiore, ma anche controllando i costi e rendendo, in questo modo, più efficiente la propria società”.
Anche tagliando il personale, Rossini?
“Noi non siamo tagliatori di teste. Ristrutturare significa capire cosa impedisce a un’azienda di spiccare il volo. E non è detto che la ricetta sia la riduzione del numero dei dipendenti”.
Prima avete parlato di un affiancamento dell’imprenditore: che differenza c’è con la consulenza, Rossini?
“La consulenza disegna la soluzione, ma la palla rimane all’imprenditore. Noi invece ci affianchiamo operativamente a lui, senza sostituirci alla sua figura. Ci rimbocchiamo le maniche per arrivare all’execution”.
Rossini, com’è cambiata la vostra attività con il Coronavirus?
“Abbiamo continuato a supportare i nostri clienti da remoto. Ma abbiamo avuto anche modo di sviluppare delle attività di smartworking e abbiamo organizzato dei webinar per aggiornare le nostre imprese sui nuovi provvedimenti, oltre che su cosa fare nel caso di blocco dell’attività”.
Lo smartworking è un vantaggio per le aziende?
“Assolutamente sì. Bisogna uscire fuori dalla configurazione classica, quella dell’imprenditore controllore della propria struttura. Occorre fare un salto di qualità. Un salto culturale. Se ci si rende conto di quanto lo smartworking possa essere un’opportunità, questa modalità incrementerà l’efficienza delle aziende”.
(Interviene Melidoni) “Occorre distinguere il telelavoro dallo smartworking. L’imprenditore deve organizzarsi: deve dare degli obiettivi ai dipendenti, da raggiungere in un tempo condiviso. Questo è lo smartworking. Altrimenti è mero telelavoro: lavori da casa invece che in ufficio”.
A proposito di nuove modalità di impresa: quali risvolti avrà il Covid-19 per l’e-commerce, Melidoni?
“Durante il lockdown abbiamo riscontrato dei comportamenti nuovi da parte degli italiani. È stata la prima volta degli acquisti online con la carta di credito, è stata la prima volta dello smartworking, è stata la prima volta delle videoconferenze. Le imprese che avevano già sviluppato l’e-commerce hanno continuato a lavorare. Gli altri sono rimasti fermi. Noi di MOD predicavamo da tempo la necessità per le aziende di utilizzare l’e-commerce come strumento che si affianca al mercato tradizionale”.
(Interviene Rossini) “Può apparire estremistica come affermazione, ma il Coronavirus può essere una grande opportunità. La situazione economica italiana era già in crisi da tempo. Questa crisi però è anche di carattere generale: riguarda l’approccio al business. La crisi conseguente al Covid-19 offre alle aziende l’opportunità di rivedere il proprio metodo di fare business, trovando nuovi mercati, ripensando alla propria organizzazione interna e comprendendo che alcune strategie di vendita sono oggi indispensabili per non restare tagliati fuori. Come l’e-commerce”.
Melidoni, quale ruolo può avere la comunicazione in questo nuovo scenario? Come può supportare un’azienda in difficoltà?
“È fondamentale raccontare la storia dell’azienda: le persone non acquistano soltanto un prodotto, ma quello che quel prodotto rappresenta. La comunicazione è la chiave per spiegare quali sono i valori che promanano da un’impresa”.