8 Giugno 2019 - 7:38 . FuoriQuartiere . Cronaca
Muffa, calcinacci e documenti all’aria: le immagini choc dell’Istituto per sordi
Le foto di RomaH24 parlano da sole. Pareti scrostate, cumuli di calcinacci, bagni (per modo di dire) ridotti in condizioni pietose. Ma soprattutto, tra cumuli di calcinacci e macchie di muffa, decine di documenti di cui era in possesso la Provincia di Roma che adesso giacciono abbandonati. Alla mercé di chiunque.
Nel dedalo di corridoi dell’edificio di via Nomentana 54, che fu costruito nel 1889 e che ospita l’Istituto statale per sordi di Roma, c’è un’ala “fantasma”.
È una parte del primo piano. Fino a tre anni fa, era popolata dagli uffici della Provincia di Roma. E poi? Quando i suoi impiegati se ne sono andati, l’Istituto per sordi – o meglio, il suo commissario straordinario Ivano Spano – ha dovuto fare i conti sia con la perdita dei 200 mila euro annuali dell’affitto, sia – dice Spano – “con circa 600 mila euro di danni, dipesi da venti anni di mancata manutenzione”.
Il quadro complessivo è stato aggravato da un singolare limbo in cui fluttua l’Istituto per sordi. Che pur essendo un polo di eccellenza a livello internazionale, tanto da formare i docenti della Lis, la lingua per i non udenti, da diciannove anni a questa parte non riceve un euro dallo Stato.
Giuridicamente, l’Istituto attende infatti di diventare “atipico”. Ma la trasformazione non è mai avvenuta. Il risultato sono queste foto. Immagini desolanti. Quelle dell’ala fantasma di un palazzo storico del Trieste-Salario.