17 Gennaio 2019 - 9:06 . Trieste-Salario . Cronaca
Vincolo paesaggistico sui villini storici, cosa cambia nel quartiere dopo il 31 gennaio
Salvaguardare e regolare le trasformazioni del territorio, senza perdere di vista gli edifici di pregio che ne fanno parte. È questo l’obiettivo del nuovo vincolo paesaggistico urbano a “tutele crescenti” che, nei fatti, eviterà al Trieste-Salario di assistere a un nuovo abbattimento in stile via Ticino (dove il 16 ottobre 2017 venne demolito il villino storico al civico 3).
La proposta arriva direttamente dal soprintendente di Roma, Francesco Prosperetti, che, il prossimo 31 gennaio, la presenterà al Tavolo per la salvaguardia istituito con il Campidoglio e la Regione Lazio. E a fare da “campione” a questo nuovo piano sarà proprio il II Municipio, dove sorgono decine di villini storici come, tanto per fare un esempio, Villa Paolina.
“Questo territorio, che comprende lo storico quartiere Coppedè – spiega Prosperetti – verrà sottoposto a una tutela di tipo paesaggistico. Sono stati censiti tutti gli immobili e le aree vincolati, quelli possibili oggetti di vincolo, quelli inseriti nella Carta per la qualità del Prg (Piano regolatore generale) e anche le tipologie edilizie che, per caratteri storico-morfologici, risultano avere un valore paesaggistico espressione della città otto-novecentesca, come i villini”.
Niente più vincoli basati quindi solo su singoli edifici o impianti decorativi: “Da 40 anni, da quando la competenza è regionale – conclude Prosperetti -, si è sempre rimpallata tra gli enti la possibilità di avere l’ultima parola, ma ora con la nuova normativa sui piani paesaggistici, attraverso lo strumento della copianificazione, si opererà in maniera coordinata”.
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