Flaminio-Parioli | Articoli
Ecco perché il nostro è un quartiere a misura di sportivo
di Daniele PetroselliOgni città ha un odore. A rivelarlo è uno studio di un paio di anni fa dell’università di Innsbruck. è vero per Roma ed è verissimo per il Flaminio-Parioli. Dove l’aria di Villa Ada si mescola al profumo dell’olio canforato. Dove la gente corre dal laghetto ai piedi di Forte Antenne fino allo stadio Paolo Rosi. Oppure, sulle banchine del Tevere. Come forse in nessun’altra parte della città, nel nostro quartiere si respira sport. Il Flaminio-Parioli è il luogo ideale per restare in forma.
Quelle case dove riposavano gli atleti
Basterebbe un solo nome per renderlo più chiaro: Villaggio Olimpico. Quella che è una semplice zona residenziale, agli occhi dei molti che ci passano, è stato in realtà il cuore pulsante di Roma 1960. L’Olimpiade. Qui gli atleti vivevano, riposavano, sognavano le proprie imprese e “digerivano” le proprie delusioni sportive. A pochi metri di distanza c’è lo stadio Flaminio, gioiello architettonico di Pier Luigi Nervi, nonostante dal 2011 versi in stato di completo abbandono dopo decenni di gloriosa attività, dal calcio al rugby, passando per la scherma, il nuoto e la boxe. Sport che animavano anche le sue viscere. Spesso, capita che podisti amatori corrano attorno al suo perimetro. Magari gettando un malinconico sguardo su quell’impianto dove, per decenni, tutta Roma veniva ad assistere alle partite di calcio e a quelle di rugby della nazionale.
All’Acqua Acetosa ventuno discipline
Il vanto presente del Flamino-Parioli sono due tra le strutture sportive pubbliche più importanti della città. A partire dal Giulio Onesti, centro di preparazione olimpica che nei suoi venticinque ettari all’Acqua Acetosa ospita impianti dove si praticano ben ventuno discipline, dal calcio alla pallavolo, dal rugby al basket, passando per pallanuoto, hockey prato, baseball, ginnastica e taekwondo.
A qualche centinaio di metri si trova invece lo stadio dedicato a Paolo Rosi, rugbista prima e grande cronista sportivo poi, voce storica della Rai per l’atletica. Per fare attività fisica qui, però, bisogna essere iscritti ad una delle società di base nell’impianto.
Quelle palestre alla portata di tutti
Quei genitori che vogliono far fare sport ai figli senza spendere cifre esorbitanti, devono rivolgersi invece alle associazioni che operano nelle palestre municipali, come quelle di via Boccioni, via Ruggero Fauro, via Flaminia 158 e l’Aquaniene di viale della Moschea.
Per chi invece pensa solo al fitness, al girovita, all’estate che incombe, l’offerta è estremamente ampia. Le palestre abbondano. Dalla Dabliu alla Parioli Style, fino alla Parioli162, nata nel ’97 e sorta dalle ceneri di quella che una volta era stata di Barbara Bouchet.
Gli storici circoli del canottaggio
Altrimenti, basta guardarsi intorno per trovare alcuni dei circoli più importanti di Roma, come il Canottieri Aniene, guidato per anni dall’attuale presidente del Coni Giovanni Malagò e che tra le sue file conta atleti del calibro di Federica Pellegrini. Oppure il Tevere Remo, nato nel 1872 sul lungotevere dell’Acqua Acetosa dopo la fusione tra la Società Ginnastica Serny, che introdusse per prima a Roma la ginnastica e il canottaggio, e il circolo del Remo.
A pochi passi c’è il Circolo delle Muse, da sempre punto di riferimento per tennis, nuoto e calcetto, così come, poco più distanti, il centro sportivo Villa Flaminia e il Circolo Tirrenia Todaro.
Ma qui è forte anche la passione per la terra rossa e la racchetta: Tennis Club Parioli, Ssd Lazio Tennis e circolo Paolo Rosi, dove si è imposto anche il padel. Non solo. Il Flaminio-Parioli è la tana della pallavolo: per anni il palazzetto di via Apollodoro ha ospitato il grande volley. In prima linea qui c’è la Lazio, con centinaia di iscritti e con campi sia a piazza Mancini che nella palestra della Dante Alighieri di via Cassiodoro.
Pallavolo, atletica, calcio, rugby. Lo sport. Benvenuti nel suo tempio. Benvenuti nel Flaminio-Parioli.