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Villa Leopardi: integrazione e impegno sociale per il decoro

di Francesca Torino

Mantenere il decoro di uno dei parchi più belli del quartiere e contribuire all’integrazione sana di chi arriva nel nostro Paese in cerca di speranze. Con questo obiettivo l’Associazione “Amici di Villa Leopardi”, ogni sabato mattina, insieme a rifugiati politici e richiedenti asilo assistiti dalla Caritas di Roma, si prende cura del polmone verde che si affaccia su via Nomentana. Dalla mattina presto, fino all’ora di pranzo, i volontari guidati dal Presidente Massimo Proietti e i ragazzi provenienti dai più disparati Paesi africani, si adoperano con rastrelli, seghe elettriche e falciatrici per far tornare a splendere il lato più affascinante di Villa Leopardi.

 

Il progetto di accoglienza

L’iniziativa rientra nel protocollo d’intesa che Massimo Proietti, Presidente dell’Associazione “Amici di Villa Leopardi”, ha sottoscritto, nel 2016, insieme al municipio II e alla Caritas. Questo accordo prevede uno “scambio” culturale e sociale tra l’associazione e i ragazzi extracomunitari. Come spiega Proietti, “sono contrario all’immigrazione forzata, ma allo stesso tempo credo sia ingiusto lasciare un ragazzo di 20 anni fuori da un supermercato a chiedere l’elemosina. Ecco perché, dopo aver contattato la Caritas e il centro di accoglienza che gestisce, anche in accordo con il municipio, abbiamo realizzato tutto questo”. In cosa consiste questo scambio? “La proposta prevede di impartire, ad un gruppo di 7/8 volontari, lezioni di italiano e di tecniche di giardinaggio – prosegue il Presidente – e loro, in cambio, ci aiutano nei lavori di manutenzione di Villa Leopardi ogni sabato mattina”. E per l’equipaggiamento non c’è problema, visto che l’Associazione provvede ogni volta a distribuire guanti, scarpe e giubetti, in linea con le misure di sicurezza.

 

I volti e le storie dei protagonisti

“Voglio dare una mano e contribuire a tenere pulita Villa Leopardi per i bambini”. Julienne viene dal Congo, è in Italia da meno di un anno (11 mesi per la precisione) e da 5 mesi aiuta l’Associazione “Amici di Villa Leopardi” nella cura del parco che si affaccia su via Nomentana. È molto riconoscente verso Massimo Proietti e lavora con impegno perché sostiene il valore, sociale e civile, dell’iniziativa: “Ho imparato a fare giardinaggio grazie agli insegnamenti di Massimo e mi piacerebbe fare questo lavoro”. Ma non preferiresti andare in giro per la città, piuttosto che stare qui a faticare di sabato mattina? “No, perché qui vengono sempre tanti bambini a giocare e devono trovare pulito sempre. E io voglio dare una mano per tutto questo”.

Ad imbracciare rastrelli e seghe elettriche c’è anche Adama. Ha 25 anni, è un rifugiato politico e vive a Roma assistito dalla Caritas come tutti gli altri: Due anni fa è arrivato in Italia, avendo dovuto lasciare la Costa d’Avorio, suo Paese d’origine, perché vittima del Governo: “Mi piace integrarmi e dare una mano all’Associazione per tenere pulito questo parco. In Costa d’Avorio studiavo Scienze Naturali all’università – racconta – ecco perché amo lavorare qui. Spero di poter fare questo nella vita, occuparmi del verde pubblico”. Adama, mentre lavora, indossa la maglietta da calcio della Roma: “Mi sta simpatica come squadra, io però sono juventino”.

Matar, invece, viene dal Gambia. Anche lui ogni sabato non manca l’appuntamento ed è presissimo dagli incarichi che gli vengono assegnati: “Stiamo apprendendo l’italiano, ma non solo quello – spiega – grazie all’Associazione stiamo imparando un mestiere che potrà servirci in futuro e, in particolare, attraverso questa iniziativa, possiamo stare più a contatto con gli italiani e integrarci nella maniera più giusta”.

E i frequentatori del parco sembrano apprezzare, visto che in tanti hanno riscontrato l’estrema cura con cui viene garantita la pulizia dell’area giochi, dallo stato di altalene e scivoli, all’assenza di spazzatura a terra.

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