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Villa Ada, riparte il dialogo tra Comune e Associazioni

di Antonio Tiso

Un’apertura al dialogo. È questa la sintesi dell’incontro tra Servizio Giardini, Sovrintendenza Capitolina, Dipartimento di tutela ambientale e le associazioni ambientaliste che si occupano di Villa Ada. Dopo mesi di attesa, un rinvio e una cancellazione, è andato finalmente in scena l’agognato faccia a faccia tra le parti. Presenti alla riunione la dottoressa Rosalba Matassa, Direzione Gestione Territoriale Ambientale e del Verde e la Dott.ssa Tiziana Pescosolido, Curatore Villa Ada Dipartimento Tutela Ambientale Roma Capitale. Rappresentanti degli Amici di Villa Ada, Osservatorio Sherwood, Roma Sotterranea, I Leprotti di Villa Ada, Legambiente, Villa Ada Green Runner e Amuse, Luogo del meeting: i locali del Servizio Giardini a via Salaria. Due ore di tavola rotonda spese tra ricognizione del parco e riflessioni, per capire quali siano le urgenze della Villa, valutare la situazione di degrado e spiegare i possibili interventi di ripristino del decoro. Lorenzo Grassi, volontario di Osservatorio Sherwood è soddisfatto per questo disgelo, ma sulla effettiva utilità dell’incontro, sospende ogni giudizio: “L’impatto con questa amministrazione non è stato positivo, tra noi volontari del verde s’è diffuso un sentimento di frustrazione. Da parte nostra c’è una voglia enorme di dare una mano. Ora ci auguriamo che il dialogo vada avanti e diventi concreto, portando benefici reali alla Villa e a chi la frequenta”.

L’urgenza di un questionario tra i visitatori
“Sono almeno 20 o 30 anni che non si fa un censimento sulle modalità con cui i visitatori fruiscono di Villa Ada. Bisognerebbe ripartire da qui, capire chi sono i frequentatori del parco, perché ci vengono e come. L’ideale sarebbe predisporre dei questionari e distribuirli ai cancelli d’ingresso tramite le associazioni. Sarebbe un modo per studiare i flussi e raccogliere una serie di dati per capire dove intervenire.”  Massimo Fucili, membro dei Villa Ada Green Runner, fa un esempio concreto sull’utilità che questo lavoro avrebbe: “Un questionario ci permetterebbe, ad esempio, di stabilire dove aggiungere raccoglitori per l’indifferenziata e in quali quantità”.

Abbattimenti e nuove piantumazioni
Parla ancora la Matassa: “La ditta che ha valutato il grado di rischio delle piante a Villa Ada, ha stabilito quattro livelli diversi. Dove il pericolo è alto, sono state apposte delle X in rosso sui tronchi. Ovviamente ci sarà un contraddittorio con il Dipartimento su ogni fusto, ma là dove si converrà con i nostri tecnici sul reale livello di rischio, si procederà all’abbattimento. Nel 2018 a Villa Ada saranno ripiantati circa 50 alberi, non necessariamente ad alto fusto. A fine anno poi dovremmo uscire con un nuovo bando per la ripiantumazione di altri alberi”.

Il recupero dei bagni
La direttrice del dipartimento di tutela ambientale Rosalba Matassa ha spiegato che ai primi del 2019 verrà promulgato un bando per riqualificare i bagni vicini al laghetto: “La ragioneria del Comune di Roma sta mettendo a disposizione i fondi, ma dato che i tempi non saranno brevi stiamo pensando di affidare in via transitoria la gestione dei bagni a qualche ditta. Sicuramente non sarà più Ama a occuparsene. In aggiunta vorremmo creare uno spazio dove gli sportivi possano farsi una doccia, come già succede a Villa Pamphili.”

Caos parcheggi
A Villa Ada circola un numero di macchine inusitato. Difficile, secondo le associazioni, che siano stati rilasciati così tanti permessi. Da qui la richiesta al Dipartimento di aumentare i controlli, e se possibile, di immaginare la creazione di una area parking esterna al parco, da cui possano partire navette dirette alla Villa. Secondo Lorenzo Grassi, “Un luogo adatto potrebbe essere via della Moschea. Le persone con invalidità, in particolare, potrebbero beneficiare di un servizio navetta con cui fare su e giù da Vill Ada e questo permetterebbe di diminuire il numero di vetture che transitano anche solo temporaneamente nel parco”.

Sgomberi e riqualificazione
All’interno di Villa Ada vi sono costruzioni occupate abusivamente. Anche su questo punto le associazioni hanno chiesto un intervento definitivo. La Matassa ha parlato innanzitutto della procedura che il Dipartimento sta avviando per sgomberare una delle ex case dei guardiani. L’abitazione che sta sulla sinistra rispetto all’ingresso del viale che porta al Consolato d’Egitto è terra di nessuno, meta di vagabondi. “Ci siamo attivati per recuperare questa palazzina, l’intento è restituirlo alla cittadinanza avviando da subito un progetto per la riqualificazione”. Secondo Lorenzo Grassi, il luogo sarebbe perfetto per farne una sorta di centro di accoglienza per i visitatori del parco, ma al tempo stesso la sede per un centro studi che ospiti le associazioni di quartiere. Un’idea che è piaciuta alla dottoressa Matassa e su cui le parti torneranno a confrontarsi. Altri luoghi occupati abusivamente e su cui sarà focalizzata l’attenzione saranno poi il vecchio maneggio e il canile abusivo.

La dottoressa Matassa si è poi soffermata sulla riqualificazione delle panchine rotte del parco: “Arriveranno migliaia di pezzi di ricambio, il Comune di Roma ha acquistato 20mila stecche di legno di pino”.

Nuove assunzioni al Servizio Giardini
Punto dolente è la carenza di personale. Nel giugno 2017 sono stati assunti 30 nuovi operatori che ora sono in fase di formazione, ma la maggior parte di questi, secondo direttive del Comune, appartiene alle categorie protette e non sono pertanto completamente abili al lavoro sul campo. Su questo la Matassa ha promesso un intervento: “Presto usciremo con un nuovo bando per l’assunzione di nuovi 70 giardinieri, in grado di lavorare in esterno”.

Pericolo cave
Ilaria Restifo, volontaria di Roma Sotterranea, ha segnalato il pericolo delle cavità di Villa Ada dislocate nella parte ovest del parco. “Nel 2011 alcuni volontari dell’associazione hanno fatto un rilievo sotterraneo, scoprendo che un’area di circa 800 mq di ambienti di cava era a rischio crollo”. Anche su questo il Dipartimento ha preso appunti e ci sarà un nuovo incontro tra le parti per studiare la situazione e verificare il dossier che era già stato presentato sette anni fa.

Il rifacimento della strada dissestata alle Scuderie Reali
Cascianese Country Club, che gestisce attualmente il maneggio interno alla Villa, si è offerta di riqualificare la strada sterrata che passa davanti alle Scuderie Reali, uno dei punti più critici e dolorosi di tutta l’area verde.

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