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Villa Ada, così viene fatta luce su uno dei misteri nel parco

di Antonio Tiso

La misteriosa vasca da bagno ritrovata a Villa Ada appartenne alla Regina e curò gli eroi di guerra. È l’ipotesi che i ricercatori dei Sotterranei di Roma hanno avanzato nelle ultime ore. L’oggetto, scoperto nelle settimane scorse in un rudere del parco, aveva destato da subito le attenzioni degli speleologi della associazione.

La scritta “British Red Cross Society” aveva fatto inizialmente pensare a un oggetto risalente al secondo conflitto mondiale. Ora però arriva la scoperta: risale al 1915, quando Elena di Savoia trasformò il Quirinale in un ospedale militare.

Lo spiega Lorenzo Grassi, uno dei coordinatori dell’associazione: «È bastato girare la vasca su un fianco per fare un salto indietro nel tempo di un secolo. Una scritta, sempre in caratteri militari, recita infatti: “Magazzino capannone estero, Ponte Spinola Porto di Genova, Via Southampton x Havre, c/o Embarkation Staff Officer Southampton Docks”. Si tratta delle tappe del viaggio via mare seguito dalla vasca – prosegue Grassi – molto probabilmente insieme a un grande carico di aiuti sanitari per giungere dalla Gran Bretagna sino all’Italia durante la prima guerra mondiale».

La vasca arrivò dunque per certo a Roma, dove di recente è stata ritrovata. E qui proseguono le ipotesi e i ragionamenti di Lorenzo Grassi: «A quel tempo la Regina Elena, appassionata di medicina e persona dal grande cuore, aveva deciso di trasformare il Quirinale da palazzo di rappresentanza della famiglia reale in un ospedale della Croce Rossa Italiana da 275 posti letto. È qui che venivano curare i tanti feriti e i mutilati in arrivo dal fronte. Il prestigioso nosocomio operò dal 3 agosto 1915 sino al 23 aprile 1919 accogliendo 2.648 feriti, di cui 1.131 grandi invalidi».

Poi la Regina Elena e il Re Vittorio Emanuele III si trasferirono a Villa Savoia, l’attuale Villa Ada, che, dal 1919, diventò la residenza ufficiale della famiglia reale. Ed è qui che, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, venivano portati regolarmente in gita i mutilati dell’ospedale del Quirinale. Secondo le cronache venivano trattati come “ospiti cari” e invitati a partecipare a delle merende campestri insieme ai Principini.

Prosegue Grassi: «Una tradizione ripresa alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando una trentina di piccoli mutilati dai 3 ai 10 anni d’età furono ospitati per interessamento del Re Umberto II di Savoia prima al Quirinale – dal 1944 al 1946 – e successivamente, dopo il referendum nel quale la Monarchia uscì sconfitta, negli edifici di Villa Savoia. Chissà che quella resistente vasca metallica inglese non sia rimasta in uso sino ad allora, per poi finire dimenticata in un rudere nel fitto della boscaglia».

Ora, per fare chiarezza sulla vicenda, i ricercatori di Sotterranei di Roma hanno contattato gli uffici storici della British Red Cross Society e del Quirinale.

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