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Villa Ada, a sorridere sono soltanto gli ambientalisti

di Emiliano Magistri e Marco Liberati

“Siamo convinti della regolarità delle nostre azioni e ci auguriamo che la Commissione esaminatrice confermi la validità della nostra domanda di gestione”. Lo dichiara Saro Lanucara, direttore artistico e membro del cda della D’Ada srl, la società che, il 16 maggio 2017, si è aggiudicata il bando triennale per la gestione di “Villa Ada incontra il mondo” all’interno del cartellone dell’Estate Romana. Una gestione che, alla luce della decisione del Tar dello scorso 12 giugno, risulta al momento sospesa e sulla quale dovrà nuovamente esprimersi la Commissione giudicatrice del Comune di Roma il prossimo venerdì 22 giugno.

Il Tribunale amministrativo regionale ha, infatti, parzialmente accolto il ricorso presentato dalla Nobs srl, la società concorrente arrivata seconda alla gara in questione. La Nobs, si legge nel documento di Determinazione dirigenziale del Dipartimento attività culturali del Comune di Roma, lamentava una “carenza nell’istruttoria della Commissione Giudicatrice nell’appurare che il progetto della D’Ada srl era irrealizzabile perché diversi artisti indicati nel programma, presentato dal concorrente, erano, in realtà, già impegnati con Nobs”. Spieghiamo meglio.

La posizione degli attuali organizzatori

Nel calendario presentato dalla D’Ada srl, risultavano i concerti di 54 artisti: tra questi, 6 erano previsti anche nel programma della Nobs: “Non abbiamo commesso nessuna irregolarità – si difende Lanucara – è stata la Nobs, mesi prima, a garantire a questi artisti la certezza che avrebbero suonato sul palco di Villa Ada perché i suoi responsabili si sentivano, in base a chissà cosa, già certi della vittoria. Quando hanno scoperto di non aver vinto, alcuni di questi artisti hanno deciso di lavorare con noi che, a quel punto, eravamo invece sicuri di gestire l’evento di Villa Ada”.

Eppure, fino al termine dell’Estate Romana 2016, Nobs e D’Ada lavoravano insieme e, insieme, avevano collaborato proprio nella gestione dell’ultima edizione di Villa Ada incontra il mondo. Poi la separazione: “Abbiamo avuto visioni diverse sui criteri di gestione di questo tipo di iniziative – prosegue Lanucara – volevamo cambiare il livello artistico della manifestazione e quindi abbiamo partecipato al bando di gara separatamente, come ogni società ha diritto a fare”. Poi però qualcosa va storto e la Nobs ricorre al Tar che, a sua volta, rimanda di nuovo alla Commissione giudicatrice: “Sarà la stessa commissione a giudicare, nuovamente, la nostra domanda di gestione che era stata già considerata valida. Tutto può succedere, ma confidiamo nel meglio”. Nessuna azione, al momento, viene annunciata nei confronti della Nobs: “Avevano tutto il diritto di presentare ricorso – conclude Lanucara – vedremo se i risultati gli daranno ragione o meno”.

Ad oggi, nessuna dichiarazione ufficiale da parte dei responsabili della società Nobs srl è giunta alla redazione di RomaH24.

Per gli ambientalisti è una tregua

La decisione del Tar e la prossima riunione della Commissione Giudicatrice non soddisfano, comunque, le aspettative dei gruppi ambientalisti che da anni chiedono di spostare gli eventi fuori da Villa Ada. Il gruppo sportivo dei Leprotti, in particolare, ha presentato l’anno passato un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare tutte le irregolarità che, secondo il loro giudizio, stanno mettendo in grandi difficoltà l’ecosistema del parco. “Per noi non cambia nulla – spiega il presidente Alessandro Leone -. Per il parco si tratta di una piccola tregua, una sorta di boccata di ossigeno che eviterà per qualche tempo di vedere rifiuti e bottiglie vuote di birra abbandonate ovunque”.

Le multe per occupazione di suolo pubblico non autorizzato

L’esposto, dello scorso luglio, è seguito al ricorso al Tar presentato dalla Nobs, ma per i Leprotti questo è solo un primo passo verso una soluzione permanente: “Ci aspettiamo la definitiva cancellazione dell’evento, per noi è pacifico che un concerto in quell’area non si possa fare”. Gli organizzatori attuali della D’Ada srl si sono visti infliggere due multe a stretto raggio nel 2017: “Sono entrambe insolute”, ribadisce Leone, che fornisce anche il documento ricevuto in data 8 giugno dall’ufficio Occupazione Suolo Pubblico del II Municipio. Nella risposta è ricostruita la vicenda: il primo accertamento risale all’11 luglio del 2017, giorno in cui la Polizia Locale accerta l’occupazione di circa 4mila metri quadrati senza la prescritta autorizzazione, arrivata il successivo 13 luglio. La seconda violazione è del successivo 29 agosto, giorno in cui i vigili del II Gruppo individuano un’occupazione superiore alla precedente (4208 mq), ma con l’osp (occupazione di suolo pubblico) scaduta il 20 agosto. “Queste irregolarità ad oggi non sono state saldate”, insiste Alessandro Leone. In effetti la risposta data dal Municipio conferma, alla data dell’8 giugno, il mancato pagamento. Andrea Alemanni, vice presidente del II Municipio e Assessore alle attività produttive, cultura e sport, conferma a RomaH24 che “Le autorizzazioni osp devono prevedere la congruità dei pagamenti, è necessario essere in regola con i titoli”.

Su quest’ultimo fatto, però, Saro Lanucara, direttore artistico di D’Ada srl, interviene nuovamente: “A noi non risulta nessun pagamento insolvente. Siamo in regola anche sotto questo aspetto, anche perché qualora non avessimo pagato l’osp lo scorso anno non avremmo potuto ottenerlo per la manifestazione di quest’anno”.

I Leprotti non sono l’unica realtà che vorrebbe Villa Ada libera da eventi impattanti come questo. Gli Amici di Villa Ada, guidati da Maria Teresa Carani, sono soddisfatti dinanzi a questo stop: “Abbiamo protestato per anni con diversi esposti e per noi ora va bene: è un modo di fermare il degrado del parco”. Per la Carani, a prescindere da quello che deciderà la Commissione Giudicatrice, è importante che finalmente sia emersa alla notorietà questa situazione: “La cittadinanza finalmente è stata posta dinanzi all’esistenza di questo problema sulla Villa. Per noi è un inizio”.

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