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Via Dalmazia, la casa famiglia “Alessandria” rischia lo sfratto

di Marco Liberati

“Questi ragazzi rischiano di venire dispersi, sarebbe come una famiglia che venisse divisa in tante case”. Giancarlo Cantagallo, general manager della Gma, lancia il nuovo allarme per il 25 ottobre, giorno in cui la casa famiglia “Alessandria” di via Dalmazia 29 rischia lo sfratto.

La Gma è un consorzio che si occupa del settore socio assistenziale ed in particolare gestisce ben quattro case famiglia nel Trieste-Salario, tutte dedicate a utenti afflitti da disabilità mentali. Quella che si trova a ridosso della scuola Settembrini di via Novara ospita otto persone che vivono insieme da anni e che ora rischiano seriamente di venire divise in altri centri di ospitalità.

“Questo potrebbe causare serie ripercussioni sul delicato equilibrio mentale di chi vive in quella casa”, spiega Cantagallo. L’appartamento è sotto sfratto dal 2017, ma la Gma non è riuscita a trovare ancora una nuova sistemazione nel quartiere a causa dei tanti rifiuti ricevuti di fronte alle loro richieste. “Nonostante le garanzie che offriamo, compresa una fideiussione, i condomini e i proprietari si tirano indietro quando vengono a conoscenza della nostra situazione”. Tutto questo nonostante gli utenti della casa non abbiano mai creato alcun tipo di problema. “Parliamo di un gruppo che viene seguito 24 ore al giorno da operatori esperti e da psicologi, che durante il giorno lavorano o hanno attività che li impegnano”.

La proprietà dell’appartamento lo vuole libero il prima possibile e, dopo il tentativo di accesso dello scorso 12 luglio, giovedì 25 l’ufficiale giudiziario tornerà al civico 29 per un nuovo tentativo. “Per noi è una vera e propria emergenza sociale – specifica Cantagallo -. Siamo disposti a lasciare la casa, ma ci servono almeno tra i tre e i sei mesi per una nuova sistemazione”. Raffaella Modafferi, dirigente della direzione Servizi alla persona del Comune di Roma e Cecilia D’Elia, assessore alle politiche sociali e sanitarie del II Municipio hanno cercato di trovare un soluzione, individuata in un appartamento che si trova in via Goito. I tempi burocratici per poter utilizzare questa nuova casa sono però lunghi, “tempo che noi non abbiamo. La dottoressa Mogafferi ha chiesto all’avvocatura del Comune di tentare una sospensione dell’atto intervenendo con l’autorità giudiziaria”.

Ma cosa accadrebbe se lo sfratto di giovedì 25 divenisse esecutivo? “Ad oggi non lo sappiamo con certezza – conclude Cantagallo -, ma la Asl Roma 1 ha bloccato nuovi accessi nelle altre case famiglie: evidentemente si stanno preparando alla dislocazione degli abitanti di via Dalmazia”.

LEGGI la notizia sul primo tentativo di sfratto

GUARDA l’intervista all’amministratore della Gma

LEGGI lo speciale (a cura di Marco Liberati)

LEGGI lo speciale sulla casa famiglia (a cura di Marco Liberati

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