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Prestipino-Colmayer, botta e risposta tra comunicati e social

di Marco Liberati

Squadrismo, censura o bigottismo? Una polemica estiva, di quelle che nel 2018 si leggono sotto l’ombrellone digitando su smartphone e tablet. Il botta e risposta tra Lucrezia Colmayer, consigliera Pd del II Municipio e Patrizia Prestipino, deputata alla Camera per il medesimo partito, continua imperterrito e segue la trafila del comunicato stampa a cui si risponde con un post Facebook.

Il comunicato della Colmayer
La Colmayer ha pubblicato nella notte un comunicato in cui cerca di tamponare una situazione che rischia di sommergerla: “Non era mia intenzione offenderla o crearle un dispiacere personale. Ho esplicitato un mio punto di vista condiviso con tante militanti che voleva semplicemente manifestare un malessere”.

La giovane assessora però ribadisce il punto focale del suo intervento: “La violenta discussione che si è svolta in questi giorni però mette in evidenza l’urgenza di riavviare un confronto dentro e fuori dal Pd, sull’immagine pubblica e privata della donna, sul corpo, sugli stereotipi di genere in questa nostra nuova epoca molto social”.

Il profilo Facebook della Colmayer non è più rintracciabile sul social network, quindi è impossibile ritrovare i post legati alla polemica, ma non è stata una scelta della sua proprietaria: “Qualche scienziato politico ha pensato bene di segnalare la mia pagina adducendo come motivazione che non corrispondesse alla mia persona, in parole povere che non fossi io. Contemporaneamente è stato aperto un profilo falso, un mio fake dove la mia immagine è rappresentata da un dettaglio delle mie forme”.

Come spesso accade in questi casi, al suo indirizzo sono giunti attacchi anche pesanti, prima della sospensione forzata: “Aggiungo anche che dalla pubblicazione del mio post ho ricevuto da perfetti sconosciuti centinaia di insulti volgari, sessisti, inviti a suicidarmi, minacce di morte, fino alla definitiva censura oscurandomi il profilo. Da questi atteggiamenti di squadrismo e censura chiedo a lei e a tutti quanti di dissociarsi”.

La risposta della Prestipino
Sempre nella notte è arrivata, immancabilmente attraverso Facebook, la risposta della Prestipino, che in questi giorni si trova nel Regno Unito. Le parole dell’onorevole non spengono la questione, ma anzi rinfocolano quello che appare uno scontro interno al partito: “Ma di cosa parla l’assessore Colmayer in questo comunicato? Squadrismo? Termine fascista che mi fa rivoltare lo stomaco”.

Per la parlamentare romana tutto poteva risolversi internamente, lavare i panni sporchi in casa avrebbe abbassato la soglia di attenzione verso il Pd: “Ad una compagna di Partito si fa una telefonata, non si scrivono post bigotti e offensivi sul piano personale. Facciamola una riflessione ma sull’uso dei social! Ai giovani amministratori bisognerebbe insegnare l’uso della “comunicazione”, l’umiltà di confrontarsi con uffici stampa seri e capaci”.

Un’ultima stoccata invece arriva sulla delicata questione dell’immagine della donna legata alla violenza di genere: “Se foto come quella che definirei “suggestiva” porta a una polemica del genere potrebbe voler dire che abbiamo all’interno del Pd giovani amministratrici che di fronte ad una violenza contro una donna si domanderanno se il modo di vestire della donna violentata non abbia influito?”.

Come è partita la polemica
Riannodiamo il filo della questione, ripercorrendolo dal principio. La Prestipino ha pubblicato due giorni fa una foto con una posa vagamente sensuale sul suo profilo Instagram. L’immagine ha provocato la reazione di alcuni militanti, ma la risposta più forte è provenuta dalla Colmayer, Assessora ai diritti e alle pari opportunità nel Trieste-Salario, che ha accusato la collega di partito insistendo sulla non opportunità di quel post, “mentre si scava ancora tra le macerie a Genova”. La Prestipino, dal canto suo, ha risposto senza troppi giri di parole, definendo la polemica un ondeggiamento “tra una fake news stile 5stars e un rigorismo intellettuale stile anni 50”.

Il Partito democratico è poi intervenuto con una nota ufficiale, prendendo posizione contro la Colmayer: “Riteniamo che iniziative di questo tipo rivolte sui social e sui media contro colleghi di Partito – si legge nella nota che con una tirata d’orecchie sembra voler mettere fine allo scontro ma evidenzia anche le difficoltà del Pd romano – o da parte di iscritti che hanno oltretutto funzioni di governo, siano inopportune e provochino un danno a tutti noi. La nostra attenzione e il nostro impegno devono essere rivolti a migliorare la qualità della vita dei cittadini del Municipio”.

Per Paolo Holljwer, capogruppo del Gruppo Misto nel II Municipio, questa nota è una vera e propria sfiducia nei confronti della Colmayer e per questo ha chiesto un intervento della presidente Francesca Del Bello, accusata di un silenzio che “stride per non aver preso posizione né per difendere il suo Assessore né per prendere le parti della sua maggioranza”.

In tutto questo, la presidente del II Municipio Francesca Del Bello, continua a non prendere posizione lasciando quindi che la polemica alimenti voci e posizioni su ipotesi e retroscena di faide interne al partito.

LEGGI lo speciale sull’antefatto (a cura di Daniela Mogavero)

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