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Mountain bike, ora la pista è un sogno realizzabile

di Marco Liberati

Dossi, avvallamenti, salti e derapate, tutto dentro al bosco di Monte Antenne, a due passi dal centro di Roma. Sembra il sogno proibito di un qualsiasi appassionato di mountain bike, ma presto Villa Ada potrebbe avere una pista dedicata unicamente a chi vive le due ruote sullo sterrato. A raccontarcelo è Alessandro Bianchi, proprietario di Pro Bike, storico negozio di biciclette che si trova a due passi dal parco, su via Salaria. Il punto vendita, che non a caso è posizionato lungo la ciclabile, da qualche anno è diventato uno dei riferimenti di amatori e ciclisti dilettanti, poco importa che preferiscano i “tubolari sottili”, quelli delle bici da strada, o che al contrario puntino sugli pneumatici “tacchettati”.

Aspettando le pump track
«Nel 1998 abbiamo presentato una domanda per utilizzare quegli spazi, in particolare per rilevare il vecchio campeggio dei Giochi di Roma ‘60: trasformandolo in un campo di allenamento potremmo toglierlo dal degrado attuale», racconta Alessandro, che purtroppo ha visto il suo progetto arenato di fronte alle lungaggini burocratiche: «Fino ad oggi, venti anni dopo, nulla si è mosso, ma recentemente si è riaperto uno spiraglio. Abbiamo partecipato ad un nuovo bando pubblicato dal II Municipio e siamo in attesa di conoscerne l’esito».

Aprire un campo di allenamento dedicato a bambini e a chi vorrebbe avvicinarsi a questa specialità, porterebbe a un miglioramento rispetto all’attuale convivenza forzata tra gli utilizzatori del parco: «Da appassionato, la mia visione è di vivere questa villa più liberamente con le bici, con aree dedicate e senza una “guerra tra poveri” con gli altri frequentatori», sottolinea ancora Alessandro, che per difendere la sua idea richiama l’esempio proveniente da nazioni dove le due ruote sono tra i mezzi più utilizzati: «Nei paesi del Nord Europa, in quasi ogni parco, esistono le pump track, piste con le gobbe dove si può fare pratica, senza disturbare i pedoni. Inoltre, se le amministrazioni pubbliche concedessero la gestione, ci sarebbe anche un netto miglioramento della pulizia del parco, ne beneficerebbero tutti quanti».

In attesa che qualcosa si sblocchi, Forte Antenne viene comunque utilizzato per i corsi di avviamento: «Facciamo fare pratica ai bambini attorno alla vecchia struttura militare – termina Alessandro – insegniamo curve, appoggi e sponde, le basi per potersi divertire in sicurezza».

Quelli dell’asfalto
Se Villa Ada rimane il luogo eletto per praticare ciclismo fuori strada, tutti gli altri appassionati, quelli che preferiscono l’asfalto, partono solitamente verso nord, in direzione Formello e Sacrofano. A raccontarcelo stavolta è Simone Carbutti, uno dei responsabili di Lazzaretti, storico negozio di bici, da sempre in via Bergamo: «Lazzaretti ha aperto nel lontano 1916», ci spiega Simone. «Il primo capostipite fu Remo, fratello di quel Romolo che il 28 maggio del 1924 vinse la tappa Bologna-Fiume al Giro d’Italia».

Gli “animali” da strada partono da pViazza Fiume per lanciarsi verso la Flaminia o la Cassia, ma durante l’inverno, approfittando del traffico meno congestionato, effettuano qualche puntata su litorale, magari fino ad Anzio.

«Qui accanto abbiamo Villa Borghese – racconta Simone – ma è utilizzabile solo la mattina presto, poi pedoni e macchinine elettriche la rendono impraticabile per chi vuole allenarsi».

Negli ultimi anni il quartiere ha visto crescere il numero di “urban”, i ciclisti che utilizzano la bici come mezzo di trasporto nel tragitto casa-lavoro: «Da una parte aumenta la richiesta, dall’altra rimane il timore dei pericoli della strada, c’è un freno tirato nell’utilizzo» si rammarica Simone. «Siamo convinti che se Roma sviluppasse una rete ciclabile efficace, e fosse più accogliente, ci sarebbe un vero e proprio boom. È provato che fino a distanze di 10 km, in una città trafficata, le due ruote sono il mezzo più veloce».

Con Villa Borghese bella e impossibile, rimane aperto il sogno di Monte Antenne: speriamo che la Fata Madrina trasformi la zucca in una bella bici ammortizzata.

Villa Ada resta la meta prediletta
Non solo Urban. La bicicletta è una passione irresistibile, che va oltre il semplice utilizzo per il tragitto casa-lavoro o per la classica gita. Lorenzo Ciuti, 25enne studente di fisioterapia, ha trasformato questa amore, sbocciato precocemente a 7 anni, in una attività agonistica: «Per tanti anni ho praticato il triathlon, la specialità che prevede prove di nuoto, bici e corsa. Ho partecipato anche a campionati nazionali, europei e di Coppa del Mondo. Con l’iscrizione all’università ho dovuto lasciare, scoprendo casualmente il mondo della mountain bike». Il percorso dall’asfalto allo sterrato ha svelato una libertà inaspettata: «Rispetto a prima – racconta Lorenzo, che abita nel quartiere – non ho più la preoccupazione di controllare le auto che sfrecciano attorno e mi godo i sentieri in mezzo ai boschi». Spesso gli allenamenti, 4-5 a settimana, si tengono a Monte Mario e al parco del Pineto ma, data la vicinanza, Villa Ada resta la meta eletta: «Parto dal laghetto e poi proseguo verso la zona più selvaggia, ma utilizziamo anche le strade bianche del parco». Sono tanti i ciclisti che frequentano la villa e Lorenzo ha un sogno: «Mi piacerebbe che venissero create delle piste dedicate, farne una “palestra naturale” per tutti. In questo modo non si ridurrebbero i rischi per le persone e soprattutto ci sarebbe la possibilità di mantenere pulito e in ordine il parco».

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