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L’estate sta arrivando. A Villa Ada tra rami caduti e attrezzi fuori uso

di Daniele Galli

Otto. Sono i chili di troppo, secondo la bilancia. Quando della locuzione peso-forma non resta che la parola “peso”, e sfogliando il calendario ti accorgi che la prova costume è vicina, hai un’alternativa alla dieta ferrea. E se vivi nel Trieste-Salario, anche una grande possibilità. Si chiama Villa Ada. Il polmone verde, l’oasi del benessere, il percorso ideale per ogni aspirante atleta che voglia cimentarsi, oltre al running, anche con le nuove sfide che il parco offre: sci nautico nelle pozzanghere oppure salto in lungo delle stesse. Dipende dalla vostra condizione fisica. Più uno sport che presto sarà praticato alle Olimpiadi: la corsa a ostacoli fra i rami caduti.

IL LAGO ATTREZZATO

Villa Ada avrebbe le carte in regola per laurearsi campionessa del mondo dei parchi attrezzati. Eppure c’è chi come Marco, 41 anni, per metà romano e per metà di Terracina, lamenta un’incuria generale degli spazi adibiti agli allenamenti. Un po’ per scarso senso civico, un po’ per apparente disinteresse di chi quegli spazi li ha organizzati. «Alcuni attrezzi sono stati rotti, molti sono fuori uso e andrebbero ripristinati” spiega. “Servirebbe maggiore manutenzione. Le sbarre, poi, sono state realizzate male. Sono troppo basse e non riesci a scaricare il peso a terra. Questo ti obbliga a tenere le gambe piegate, stressando così la zona lombare. E gli anelli? Uno è più corto dell’altro». Un altro problema riguarda le condizioni del terreno. «Quando cade molta acqua, si allaga tutto». Il modello di Marco è West Ham Park. «A Londra hanno risolto posizionando una pedana di cemento sotto le sbarre. Per allenarti qua, invece, devi saper nuotare». È una qualità di Villa Ada. Il parco multidisciplinare. Running, corsa a ostacoli con i rami, sci nautico delle pozzanghere. Ma se sei particolarmente allenato, nei giorni di pioggia puoi fartela da Corso Trieste a stile libero. Per rimettersi in forma, aiuta sicuramente.

TARTARUGHE ON THE ROAD

Dopo mesi di inattività, causa letargo invernale alias pigrizia (scuse più o meno plausibili: oggi fa freddo, oggi pioverà, oggi non è piovuto però poteva piovere, oggi i bioritmi non sono quelli giusti), il primo sole primaverile è un invito da accettare. Villa Ada accoglie tutti, anche se a modo suo. Sia il personal trainer modello Big Jim con fastidiosissime tartarughe scolpite su petti marmorei, sia l’aspirante atleta vestito con maglietta della Gil, mutandone ascellare ed elegante visiera verde con la scritta Casinò Municipale di Saint Vincent.

LONDON CALLING

Nonostante le buone intenzioni, allenarsi a Villa Ada è più roba da campioni di Spartan Race che attività da principianti del footing. Chi fa della corsa l’unico allenamento è costretto a destreggiarsi tra fango e grovigli di fronde. La manutenzione del Servizio giardini sembra “non pervenuta”, nonostante dalla nevicata su Roma siano trascorse ormai diverse settimane. Optare sul percorso attrezzato della parte bassa significa avventurarsi su un’estesa risaia. «Vabbè, i parchi di Londra sono un’altra cosa», sospira Alessandra. Vive a Harrow on the Hill, quadrante nord-occidentale della capitale inglese. «Zona di ricconi» precisa lei mentre svolge un esercizio per stimolare la circolazione e tonificare quadricipiti e glutei. «Vengo da via Val Solda, zona Montesacro. Corro per quaranta minuti lungo l’Aniene. Poi mi alleno qui nell’area attrezzata per un’altra ora. Faticare all’aria aperta è un ottimo antidepressivo».

IL FISICO SCOLPITO

Body aderente, pettorali in vista. Mirko ha quel fisico scolpito lì, quello da manuale del bravo amatore. E infatti non è un amatore. È un personal trainer di “functional activity”. Dal web: “attività che porta a potenziare forza, resistenza, velocità, mobilità, coordinazione”. Entri in palestra che sei il geometra Filini e ne esci che sei Rocky prima della sfida contro Ivan Drago. Mirko si sta allenando per una gara a ostacoli, infatti. È la persona perfetta per dare dei consigli in vista dell’estate. «Le basi sono la buona volontà e la corretta alimentazione” spiega. “La prima palestra è a tavola. Per riprendere ad allenarsi dopo qualche mese di inattività, suggerisco di ricominciare con una camminata veloce». Niente corsa, come mai? «I ritmi del running non sono adatti a tutte le conformazioni fisiche. Al parco, non per strada, per respirare un po’ di aria pulita e ossigenare così al meglio i polmoni».

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