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La fase 2 del museo Etrusco di Villa Giulia non è ancora iniziata, ecco perché
di Daniele PetroselliDopo il lockdown, riaprono ufficialmente i musei della Capitale. Ma c’è chi dovrà rimanere ancora chiuso. Come il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, un’eccellenza di tutta Roma Nord, con una collezione che non ha pari nel mondo. “Stiamo lavorando per riaprire il 9 giugno“, racconta a RomaH24 il direttore Valentino Nizzo.
MANCANZA DI FONDI
Una riapertura, quella del Museo Etrusco, che non c’è stata a causa dei pochi fondi di cui dispone al momento il museo: “Stiamo ancora subendo gli strascichi del declassamento del museo deciso ad agosto 2019. Siamo tornati autonomi solo dalla fine dello scorso febbraio ma, al momento, ci troviamo senza una possibilità di intervento che consentirebbe di mettere in sicurezza la struttura”.
Ma cosa intende Nizzo con declassamento? Nell’agosto del 2019, una riforma del Mibac aveva tolto l’autonomia gestionale al museo Etrusco, accentrandone la gestione nelle mani del ministero, stoppando di fatto tutta la macchina operativa. Fino, appunto, allo scorso febbraio.
RIAPRIRE IN SICUREZZA
Intanto però si lavora per arrivare a riaprire al pubblico in piena sicurezza: “Stiamo seguendo le linee guida stabilite dal ministero – racconta Nizzo – . Non saranno necessarie le prenotazioni, ma lo saranno solo per i gruppi, per evitare assembramenti all’esterno della struttura. Verrà misurata la temperatura ai visitatori con un termoscanner mobile e tutti dovranno indossare le mascherine e rispettare le distanze di sicurezza. Il museo è molto ampio, ha un percorso lineare ma saranno presenti delle guide che ricorderanno le norme di comportamento”.
TANTI PROGETTI BLOCCATI DAL COVID-19
Dunque si dovrà ancora attendere per tornare a respirare cultura a Villa Giulia. In ballo poi c’erano tanti progetti da portare avanti: dalla Macchina del Tempio (una sala multimediale pensata per accogliere i visitatori e guidarli nel mondo etrusco) al restauro delle Concerie Riganti. Ma anche tante altre novità, fermate dall’emergenza Covid-19: “Avevamo tanti eventi che purtroppo sono saltati. Vogliamo però ripartire con l’appuntamento della Festa della Musica del 21 giugno con la banda della Marina Militare. Ma al momento ancora non sappiamo se potrà esserci questo concerto”.
E poi un evento culturale importantissimo come il Premio Strega, previsto per il 2 luglio, ormai diventato un classico al Museo Etrusco e a cui Nizzo non vuole rinunciare: “Stiamo cercando di avere aggiornamenti costanti dall’organizzazione, ma l’idea è quella di non rinunciare a questo appuntamento, organizzandolo però seguendo tutte le disposizioni di sicurezza. Crediamo si possa fare senza pubblico o con presenze limitate, ma ancora non è arrivata un’ufficialità. La data del 2 luglio è ancora lontana e c’è tempo per organizzare tutto. Il legame tra il Premio Strega e il museo è sempre più forte. Negli anni abbiamo lavorato per creare questa sinergia e siamo soddisfatti dei risultati raggiunti”.
LA SOLIDARIETÀ DEL QUARTIERE E DI TUTTI I ROMANI
Ma, nonostante le difficoltà, quello che più rincuora il direttore Nizzo è la grande dimostrazione d’affetto dei cittadini, che hanno manifestato tutto il loro affetto nei confronti del “loro” museo: “Ci sono arrivati tanti messaggi di stima e di augurio di una ripresa veloce. Molti non vedono l’ora che riapriamo per essere tra i primi a tornare. E stiamo lavorando anche per loro e grazie a questa spinta morale molto forte”.
BOOM DI VISITE ONLINE
Il museo Etrusco è stato sì fermato dal Coronavirus ma, nonostante i battenti chiusi, ha continuato a lavorare, spostando, come tutti i musei, la propria attività sull’online. Ed è stato un successo: “Abbiamo varcato i confini nazionali con i nostri video, catturando un pubblico nuovo. Ci siamo piazzati come visualizzazioni dietro solo agli Uffizi a Firenze, con oltre 30 mila contatti unici. Abbiamo puntato molto sui contenuti online da tempo, abbiamo un pubblico molto attento e sono certo che questa strada sarà ancora battuta, non solo da noi ma dai musei in generale. Ci sono tante persone bloccate a casa al di là della quarantena. Aver offerto a loro, così come a tutti, questo servizio, è importante ed è motivo d’orgoglio”.