Trieste | Articoli

Il presepe di Mimmo, portiere musulmano, è un simbolo del quartiere

di Marco Barbaliscia

Una mano da artista e un cuore pieno d’amore. Mohamed Darrat (per tutti ‘Mimmo’) è un volto amico del nostro quartiere e protagonista di una storia che racchiude in se l’essenza del Natale. Mimmo lavora come portiere in uno stabile in corso Trieste, molto vicino a piazza Istria. Libico di nascita e musulmano di fede, ha da poco compiuto 50 anni e da 13 – sempre e rigorosamente in giacca e cravatta – accoglie sorridente gli avventori nel ‘suo’ palazzo.

E di avventori ce ne sono, soprattutto nel periodo delle feste. Il motivo? Mimmo, da ormai dieci anni, costruisce e presenta il suo presepe. Una creazione degna della più autorevole chiesa, ma realizzata interamente da un solo uomo: “Tempo fa entrai nella basilica di Sant’Agnese e rimasi estasiato dalla grotta con la Natività e ho deciso di riprodurla anche io”, confida a Roma H24.

Mimmo e il presepe
Mimmo e il suo presepe

E così, dal 2011, ogni anno Mimmo allestisce il presepe: “Addobbo anche l’albero, ma la soddisfazione che mi dà riprodurre la Natività è impareggiabile”. E allora eccolo lì, il suo capolavoro, in cima alle scale del palazzo, a prendersi la scena, come un quadro di un pittore del Rinascimento. Nulla è lasciato al caso: i personaggi sono in legno, le capanne in cartone con minuscole strutture in ferro. Quest’anno Gesù nascerà (ancora una volta) sotto pandemia, e allora alcuni pastori indossano anche la mascherina.

Sotto al presepe un messaggio: “La vita è più forte di tutto“. “Ogni anno scelgo una frase che rappresenti la mia creazione”, confida Mimmo. Quello che non cambia, che non deve mai mancare e che è principio saldo nella sua vita è il rispetto: “Io non sono cristiano, ma fare il presepe è un segno di rispetto per la comunità. Quando c’è il Ramadan i condomini fanno lo stesso con me, rispettano gli orari di preghiera e le mie abitudini”.

Presepe di Mimmo
Il Presepe di Mimmo, portiere di corso Trieste

Un presepe sontuoso, ricco di particolari e sempre in aggiornamento: “Mano a mano che vado avanti mi vengono nuove idee e modifico alcune rappresentazioni”, racconta Mimmo. Che aggiunge: “Ho iniziato ad ottobre a crearlo, lavorandoci la notte dopo aver chiuso la portineria. Il 5 dicembre era pronto. La grotta della Natività, statuine, ma anche acqua che zampilla da fontane, fuochi, barbieri, fabbri, pescatori, case civili con panni stesi sui balconi. Strade e sentieri sono illuminati e al centro del presepe una piccola finestrella: “Lì dietro c’è la mia guardiola, da qui vedo chi entra e chi esce e riesco a lavorare senza problemi”, confida Mimmo.

Statuine mobili (motorino messo da Mimmo), orologi che girano, corrente: il presepe è uno spettacolo da ammirare per ore. “I condomini sono molto felici di quello che faccio e mi danno consigli e suggerimenti. Ormai è un appuntamento fisso e vengono anche da fuori per vederlo. Mi è capitato di doverlo tenere anche dopo l’Epifania per permettere a parenti ed amici degli inquilini del palazzo di venire”, racconta Mimmo.

Presepe
Un dettaglio del presepe di Mimmo

Un angolo di Natale prezioso, un omaggio di un musulmano praticante (cinque preghiere al giorno, lettore del Corano e ascoltatore del muezzin) al quartiere. Il suo messaggio è per tutti, con Mimmo sempre pronto ad accogliere le persone che si avvicinano con un sorriso e una storia da raccontare: “Io sono musulmano, la mia compagna ortodossa, molti dei condomini laici, ma l’amore e il rispetto sono di tutti. Chi vuole passare, lo aspetto, sennò sarà per l’anno prossimo. Un anticipo sul prossimo presepe? L’augurio è che le statuine siano, finalmente, tutte senza mascherine”, chiude Mimmo.


 

Sostieni RomaH24 Sostieni RomaH24
grazie