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Furti in casa: l’importanza di vicini e portinai

di Marco Liberati

Il dato statistico è in leggero calo, ma il problema dei furti in appartamento rimane una costante, soprattutto durante i mesi estivi, quando la presenza dei residenti diminuisce, consentendo maggiore libertà a chi decide di violare le case altrui. Dopo il picco raggiunto nel 2014, l’Istat riporta un leggero calo del tasso di furti, tanto che nell’ultimo anno di cui sono registrate informazioni, il 2016, Roma scende al sesto posto in Italia con 12.071 denunce, quasi 3 mila in meno rispetto al 2014. Transcrime, un centro di ricerca internazionale sul crimine, ha elaborato anche uno studio sulle zone più a rischio, che conferma il Trieste-Salario nella parte alta dei quartieri più colpiti da questo fenomeno. Gli elementi che concorrono sono diversi e tutti importanti: alta densità abitativa, alti valori immobiliari con reddito medio più alto e infine, variabile da non trascurare, percentuale di abitanti over 70. Rispetto ad altri periodi dell’anno va evidenziata la recrudescenza verso le persone anziane, che subiscono un particolare fenomeno: quello delle truffe che si trasformano in furti. Le tecniche sono ben conosciute dalle forze dell’ordine. Finti operai suonano alla porta dei soggetti più deboli, individuati in precedenza, utilizzando come scusa un problema elettrico, telefonico o di gas. Una volta entrati lasciano la porta socchiusa e chiedono di mettere in sicurezza i beni più preziosi, magari utilizzando dei finti strumenti che emetterebbero “radiazioni pericolose”. E mentre maneggia denaro e gioielli, il malcapitato viene distratto con una scusa e spostato in un’altra stanza per dare il tempo al complice di entrare velocemente nella casa, portando via il bottino in pochi istanti. Sembra uno scenario incredibile, tuttavia i soggetti scelti sono quelli più fragili e facilmente raggirabili.

Attenzione ai piani bassi e agli attici

Non ci sono particolari strade del quartiere più colpite di altre. Vengono ovviamente privilegiate quelle a minor passaggio di persone, ma in particolare gli appartamenti più appetiti dai ladri sono quelli posti al piano terra e agli attici. Questa scelta è dovuta a un motivo molto semplice: in entrambi i casi è possibile utilizzare piedi di porco molto grandi, in grado di aprire anche le inferriate più ostiche. I piani intermedi, al contrario, vengono assaltati da veri e propri acrobati, in grado di arrampicarsi utilizzando i tubi del gas, ma a volte sfruttando addirittura i cavi televisivi.

La miglior protezione? L’aiuto fra condòmini

Per difendersi ci sono diverse soluzioni. Una porta blindata con una serratura di nuova generazione è un buon deterrente, anche se in questo campo c’è sempre una costante rincorsa tra progettisti e ladri. Questi ultimi, in determinate circostanze, possono usare tubi innocenti e cric per forzare l’apertura. Anche gli allarmi sonori sono discretamente efficaci, ma la migliore prevenzione, senza dubbio, è quella umana. Anche dal commissariato Vescovio confermano che è importante avere buoni rapporti di vicinato, in maniera tale che ci sia sempre un controllo dell’appartamento. Bastano piccole accortezze, come rimettere a posto lo zerbino dopo la pulizia delle scale o svuotare regolarmente la cassetta della posta, in modo da far sembrare che i proprietari non siano partiti.

Denunciare i furti per prevenirne altri

Il posto di polizia di via Acherusio poi mette in atto un programma di controllo del territorio più frequente. Oltre alle pattuglie ordinarie, vengono messi su strada ulteriori agenti che svolgono un ruolo fondamentale. I topi di appartamento, infatti, si concentrano su alcuni vie per due o tre giorni di fila e per questo è fondamentale denunciare quanto prima i furti, soprattutto entro la prima giornata. Questo permette un monitoraggio dell’area da parte delle forze dell’ordine che può durare anche per i giorni successivi. L’impulso fondamentale, dunque, viene dalle segnalazioni, soprattutto riportando orari e modalità delle effrazioni, elementi che rendono più facile evitare ulteriori casi nei giorni successivi.

I commercianti sentinelle di quartiere

Vengono smentite anche le leggende metropolitane dei segni tracciati su porte e portoni dei palazzi. Fino a qualche anno fa potevano anche avere un significato, ma come rilevato dalla polizia, oramai sono spesso i ragazzini a fare segni di questo tipo, per gioco. Il miglior antidoto rimane dunque la prevenzione, con l’osservazione del territorio. Gli occhi più vigili sono quelli dei commercianti, più abituati a osservare eventuali anomalie, ma insieme a loro ci sono anche i portinai degli stabili, con cui il commissariato rimane costantemente in contatto con visite periodiche in cui vengono registrati dati fondamentali in questa lotta quotidiana.

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