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Francesco alle Catacombe di Priscilla e quel legame tra i Papi e il quartiere
di Emiliano MagistriUna messa. L’incontro per eccellenza in cui una comunità si raccoglie per il principio più alto: la fede. Sabato 2 novembre, papa Francesco ha celebrato l’Eucarestia nelle Catacombe di Priscilla. In una delle meraviglie del Trieste-Salario.
Un vero e proprio bagno di folla, per uno dei pontefici più amati degli ultimi anni. Un pontefice, un uomo che dal giorno in cui ha indossato l’Anello piscatorio, ha fatto della semplicità e del dialogo con le persone comuni, la sua caratteristica principale. Un prete tra la gente. Tra la gente del nostro quartiere.
Già perché giusto un anno fa, il 29 luglio, era un sabato, papa Francesco aveva fatto capolino nel Trieste-Salario. In un caldo pomeriggio d’estate, il Santo Padre era sceso da un’auto in via Alessandria per andare a fare visita a un’anziana donna malata. Un incontro di circa un’ora in cui il pontefice era riuscito a realizzare il desiderio della donna che aspettava di conoscerlo, ma era impossibilitata a muoversi. E già in quel frangente non fu la prima volta.
Quando era ancora cardinale, infatti, Bergoglio andava spesso nella chiesa di Santa Maria Addolorata, sede della comunità argentina, sua terra di origine, per salutare i confratelli. Francesco è l’ultimo di una lunga serie di papi che hanno messo piede nel nostro quartiere, anche nei secoli passati.
Nel mosaico dell’abside di Sant’Agnese è raffigurato Onorio I, con in mano il modellino della chiesa che proprio lui volle costruire come ci appare ancora oggi, all’interno di uno straordinario complesso.
E come non citare le statue di Sant’Agnese e Sant’Alessandro che, a Porta Pia, ricordano un miracolo accaduto a papa Pio IX. Il 12 aprile 1855 il pontefice visitò la basilica di via Nomentana e, mentre era in canonica, durante il rito del bacio del santo piede, il pavimento cedette sotto 150 persone. Polvere, danni, qualche ferito, ma nessun morto. Il papa si salvò.
Tre, in epoca più recente, furono le visite di Giovanni Paolo II. La prima, nel 1985, nella chiesa di San Giuseppe, all’incrocio tra via Nomentana e via Francesco Redi, dove c’è anche una targa con le parole del Santo Padre. La seconda nella chiesa di Sant’Emerenziana, voluta da Pio XII nel 1940: era il 7 febbraio 1988. E infine la terza il 12 marzo 1989 nella parrocchia di San Saturnino dove, qualche anno prima, nel 1968, era venuto in visita pastorale anche Paolo VI.