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Elezioni, sinistra e destra in coro: “Giunta Raggi bocciata”

di Emiliano Magistri

Le elezioni rappresentano, da sempre, il momento in cui i cittadini si sentono più vicini alla politica. Soprattutto, in cui sentono la politica vicina a loro. Partecipano, leggono, discutono, votano. Domenica 10 giugno si è votato anche in due Municipi della Capitale, il III e l’VIII. Il primo, in particolare, è quello di Montesacro, il quartiere più vicino al nostro Trieste-Salario: il territorio da cui arriva il contraccolpo più immediato all’amministrazione di via Tripoli e ai suoi residenti. Tra questi stessi residenti ci sono due persone che la politica, a Roma e fuori, l’hanno fatta eccome. Giancarlo D’Alessandro e Roberta Angelilli oggi sono, “solo”, due cittadini che vivono nel nostro quartiere, liberi da ruoli istituzionali, ma sempre attenti e appassionati alle tematiche e alle problematiche della cosa pubblica.

D’Alessandro: “Il malfunzionamento della città ha fatto la differenza”
Giancarlo D’Alessandro è stato assessore alle Politiche del patrimonio nella giunta Rutelli e assessore ai Lavori pubblici sotto quella di Veltroni. Oggi è membro dell’assemblea nazionale del Pd e della Segreteria del Pd Lazio. Anche in qualità di “semplice” residente del II Municipio ha seguito le votazioni del 10 giugno nei Municipi III e VIII, analizzando le cause del tracollo del Movimento 5 Stelle e cercando di capire quali ripercussioni, politiche e sociali, potrebbero ricadere sull’attuale amministrazione di via Tripoli: “Il malfunzionamento della città ha sicuramente determinato la scelta degli elettori, compresi quelli che hanno preferito non andare per niente a votare”. D’Alessandro punta il dito sulle scelte politiche fatte in ambito nazionale: “L’elettorato del M5S ha attinto, e i dati lo dimostrano, da coloro che negli ultimi anni sono rimasti delusi dalla politica del centrosinistra. L’alleanza con la Lega ha, inevitabilmente, creato una frattura. Se le persone che scelgono Salvini condividono, a torto o ragione, i suoi princìpi – spiega – un elettore di centrosinistra, seppur pentito, non potrà mai appoggiare un partito che si schiera così apertamente contro tematiche come l’immigrazione e i diritti civili”.
Le persone scelgono l’alternativa più vicina alle proprie esigenze
In tutto questo, però, c’è stato il centrosinistra che, ancora una volta, ha dimostrato che unito può vincere: “E’ accaduto anche per le elezioni regionali dello scorso 4 marzo. Zingaretti, però, non ha vinto solo perché ha potuto contare sull’appoggio di molte liste, ma perché i cittadini hanno premiato il buon governo. Quando una persona capisce che la gestione della sua città o della realtà più vicina a sé non funziona, vota l’alternativa che va più incontro alle sue esigenze”. E’ finita l’epoca del voto di protesta quindi: “Quello al M5S non l’ho mai considerato un voto di protesta – prosegue D’Alessandro – ma solo come la novità che, secondo gli elettori, doveva essere premiata perché rappresentata da figure nuove e apparentemente lontane da lotte e diatribe della vecchia politica. Ma i cittadini si accorgono di quando poi le cose non funzionano e domenica è successo questo”. Da residente del II Municipio quali potrebbero essere le ripercussioni sull’attuale amministrazione di via Tripoli? “La giunta Del Bello è attesa da altri tre anni di lavoro – conclude D’Alessandro – e i risultati di domenica non devono far illudere nessuno. Le condizioni per consolidare l’attuale gestione di centrosinistra ci sono, ma servono i fatti”.

Angelilli: “Se a novembre si votasse in un altro municipio succederebbe la stessa cosa” 
Quattro mandati consecutivi da europarlamentare nelle fila di Alleanza Nazionale, prima, e del Pdl poi, nel corso dei quali ha ricoperto anche la carica di vice presidente del Parlamento Europeo. Oggi, Roberta Angelilli non ricopre più ruoli istituzionali, ma resta vicina alla vita politica romana. Con estrema lucidità, spiega, così, il risultato delle elezioni del 10 giugno: “I cittadini hanno bocciato l’amministrazione comunale. E’ un dato evidente, nella sua semplicità, e a mio avviso quasi banale”. Secondo Roberta Angelilli, l’amministrazione 5Stelle ha, pian piano, perso il contatto con l’elettorato: “I due municipi in cui si è votato (il III e l’VIII, ndr) avevano visto i rispettivi presidenti sfiduciati a seguito di scontri interni. Questi scontri si sono generati proprio sulle problematiche che venivano segnalate dalla cittadinanza: emblematico è il caso del III Municipio. Durante la campagna elettorale – prosegue Angelilli – i grillini avevano garantito che sarebbe stato risolto il problema dell’impianto Ama su via Salaria, che tanto disagio provocava ai residenti. Poi, una volta eletti, non se ne è parlato più e la questione, insieme alle difficoltà di chi vive in quelle zone, è finita nel dimenticatoio”.
Promesse mancate e scarsa preparazione politica
Nessuna ripercussione sarebbe derivata dall’alleanza, in ambito nazionale, con la Lega: “Non credo si possa fare una riflessione di questo tipo. Il crollo è troppo evidente. Si tratta di un dato che, già oggi, si può considerare stabile: se a novembre si dovesse votare in un altro municipio, il risultato sarebbe lo stesso. Le persone stanno vivendo, sulla loro pelle, gli effetti delle promesse mancate e della mancanza di preparazione politica che caratterizza diversi componenti di questa amministrazione”. Angelilli punta il dito sull’ordinaria amministrazione: “Sono gli interventi basilari a non essere effettuati e già qui nel II Municipio ne paghiamo le conseguenze. Non vengono potati gli alberinon vengono raccolti i rifiuti e, in particolare, quando le associazioni di cittadini provano a rivolgersi al Campidoglio, si trovano di fronte un muro di gomma. Tutto ciò spegne la fiducia e prima o poi il prezzo di questo silenzio si paga”.
Il risultato di queste elezioni rimette, quindi, di fronte solo i due “avversari” per eccellenza, la destra e la sinistra? “Il centrosinistra a Roma mi sembra in crisi, nonostante la vittoria al primo turno nell’VIII Municipio – conclude Angelilli – di contro c’è un centrodestra che, se unito, a livello cittadino può vincere”.

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