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Così una onlus aiuta i nostri over 80 a fare il vaccino anti Covid
di Claudio LollobrigidaGli anziani e la solitudine. Sono sempre di più gli over 75 del nostro territorio che vivono in uno stato di emarginazione sociale e che rischiano di cadere nel cosiddetto barbonismo domestico. Ma c’è un’associazione, il Telefono d’argento, che non li lascia soli.
Nata nel 2001, la onlus si propone non solo centro d’ascolto telefonico rivolto agli anziani e a tutte quelle persone costrette a vivere in situazioni di solitudine, di disagio e di abbandono sociale e familiare, ma anche come un aiuto concreto per le piccole e grandi esigenze di tutti i giorni.
E non fa accezione la campagna di vaccinazione rivolta agli over 80, che inizierà l’8 febbraio. Ma le prenotazioni sono già aperte e così il Telefono d’argento ha già attivato la sua macchina della solidarietà. Parola della presidente Rossella D’Agostino: “Abbiamo allestito una rete di telefonate per prendere gli appuntamenti – dice D’Agostino -. Ci facciamo comunicare il codice fiscale e prenotiamo nel centro vaccinale a loro più vicino. In più metteremo a disposizione una navetta con autista per accompagnarli e riportarli a casa, anche quando dovranno fare il richiamo. Per chi volesse usufruire di questo servizio, non deve fare altro che chiamare lo 068557858 dalle 17 alle 20″.
Il centro di iniziative e servizi a sostegno della terza età è presente praticamente ovunque nel Trieste-Salario, ai Parioli e al Nomentano. Si va dal Villaggio Olimpico a piazza Vescovio, da via Nomentana a piazza di Santa Emerenziana fino ad arrivare a piazza Quadrata e piazza Ungheria.
Un problema, quello del barbonismo domestico, che è tornato prepotentemente d’attualità nel nostro quartiere dopo che, nei giorni scorsi, una donna di 78 anni è stata ritrovata deceduta nella sua casa di viale Libia. Una notizia che ha scosso il Trieste-Salario e tutta Roma, in quanto la morte risaliva ad almeno una settimana prima, e da addirittura un mese la signora non sentiva i figli.
“Il barbonismo domestico è una pratica in cui si rifugiano le persone sole e senza riferimenti in famiglia o tra gli amici – spiega D’Agostino -. Nel II Municipio è un problema molto diffuso. Si perde il senso della realtà, tanti anziani accumulano immondizia in casa, con i vostri volontari troviamo spesso della situazioni a dir poco incredibili”.
La presidente del Telefono d’argento entra poi ancora più nel dettaglio di questo fenomeno sociale: “Succede molto più spesso nei quartieri ricchi che in quelli poveri – prosegue -. Nelle zone popolari c’è una maggiore attenzione a quello che succede tra i vicini, in quelle più agiate invece c’è spesso una riservatezza che può sfociare nell’indifferenza, soprattutto in tempi di pandemia“.
Già, la pandemia. Il Covid ha senza dubbio accentuato questo tipo di disagio sociale: “Ognuno è chiuso in casa sua – chiosa D’Agostino – e questo aggrava la situazione. È come trovarsi di fronte a dei fantasmi che nessuno vede, cerchiamo di aiutarli tramite i servizi sociali e la polizia. Soltanto io seguo almeno 15 casi, più tutti quelli dei altri volontari. Facciamo un grande lavoro dal punto di vista psicologico, oltre che pratico andando nelle case di queste persone per salvarle”.
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