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Business-affitti e nuovi locali, così l’università cambia il quartiere

di Daniela Mogavero

Frotte di ragazzi con genitori al seguito che iniziano a conoscere il quartiere, a girare per chiedere indicazioni e cercare quella che sarà la loro casa per i prossimi mesi, forse anni. Sono gli studenti universitari, in particolare della Luiss e della Sapienza. Sono loro che, tra fine maggio e inizio giugno, iniziano a colonizzare la zona di corso Trieste e delle strade vicine. Un esercito che negli anni è diventata una costante, ma che nell’ultimo quinquennio sta cambiando il volto di quelle stesse strade, con una vera e propria rinascita, secondo gli esperti.

Luissini fuori sede
Si tratta degli studenti, in particolare i “luissini” (come si dice in gergo) che vengono da fuori Roma e che scelgono, aiutati dai genitori, appartamenti in affitto vicini alle facoltà. Una richiesta che negli anni non è mai calata, è rimasta costante anche con la crisi e si è spostata sempre di più nella zona Trieste, allontanandosi dall’Africano, dove fino a qualche anno fa si registrava più domanda, spiegano diversi agenti immobiliari che vivono giorno per giorno l’evoluzione del settore. Un popolo di studenti che oltre a vivere il quartiere tutti i giorni, ne sta influenzando anche la crescita e la nascita di locali, che ormai è progressiva ed estremamente variegata.

Una stanza da 500 euro
«Una stanza in affitto costa in media 500 euro spese escluse (a Roma la media per una singola è di circa 439 euro), una cifra che non ha subìto oscillazioni anche nel 2012, periodo di piena crisi del mercato – spiega Alessandra Macrì, agente immobiliare – Le zone più richieste sono via Pola, via Ajaccio, via Corsica, via Capodistria, viale Gorizia, via Parenzo, via Tarvisio, via Tolmino, via Bolzano, via Bellinzona, via San Marino, piazza Istria e via di Santa Costanza».

Una sola agenzia in media gestisce quasi 150 affitti all’anno per una media di 1.500 euro al mese di affitto. «La richiesta maggiore, infatti, è quella per un appartamento con tre camere, due bagni, cucina e uno spazio comune – aggiunge Macrì – I ragazzi sono diventati sempre più esigenti negli anni. Le case sono ristrutturate e si cerca di affittare l’intero immobile a giovani che si conoscono già».

Un mercato che non soffre crisi, come del resto tutto l’immobiliare della zona Trieste, dove un appartamento di circa 150 metri quadrati si affitta a 2 mila euro al mese, mentre per quanto riguarda le vendite, la media si aggira intorno ai 5.450 euro al metro quadrato, secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato immobiliare di Roma Capitale. Una tendenza che vede un lieve ribasso nella zona dell’Africano, dove per quanto riguarda gli affitti a studenti «i genitori dei fuorisede cercano soprattutto appartamenti su viale Libia e viale Eritrea – racconta Marco Troisi, agente immobiliare che lavora nell’area – Solo su queste due vie si affitta ancora intorno a 450 euro al mese. Spostandosi, i prezzi sono scesi e gli studenti della Luiss sono sempre di meno e hanno orientato le loro attenzioni sul Trieste».

Ma c’è chi è contrario
Le numerose richieste che arrivano dagli studenti della Luiss, secondo Rosella Casale, titolare di una delle agenzie immobiliari che operano nel quartiere, «hanno compensato la crisi che esiste su una determinata fascia di affitti, quelli di bilocali, in particolare che si aggirano intorno ai 1.100 euro al mese, ma non tutti i proprietari di immobili accettano di dare in affitto le loro case a studenti, esistono ancora delle remore».

«La zona di corso Trieste è diventata negli ultimi anni uno dei principali poli di ritrovo nella parte nord della capitale. In particolare, ruotano attorno a piazza Istria e dintorni tanti studenti Luiss, vista la vicinanza con la sede di Giurisprudenza in via Parenzo» sottolinea l’architetto Augusto Di Maggio. Che poi ci fa un po’ da guida tracciando una sua personalissima mappa.

L’alverare di localetti
«Frequentata quindi, sempre di più, da un pubblico studentesco – racconta l’architetto – questa parte del quartiere si è trasformata gradualmente in un alveare di localetti per tutti i gusti. A cominciare dallo storico Numbs, di recente completamente ristrutturato in chiave bistrot, passando per la raffinata enoteca Graziani e per concludere con la ricercatissima catena di pasticcerie campane Salderiso, grande fonte di conforto per chi, essendo fuori sede, ha “mammà” lontana. Come non menzionare anche il piccolissimo ma golosissimo negozietto di nonna Lia, solo panzerotti e calzoni, conosciutissimo dai veri intenditori. Ha invece conquistato tutti, romani e non, la coloratissima e sfiziosissima Cannoleria Siciliana. In perfetta armonia con il nome, la Cannoleria è una vera e propria fetta di Sicilia nel cuore di corso Trieste, abbracciando il palato di tutti, tra cannoli e sartù di riso. Vista la fortunata vicinanza tra una delle sedi Luiss e la Cannoleria Siciliana, quasi quotidianamente ci sono rinfreschi post laurea di ogni taglia. Insomma, se anni fa era il solo Marinari a regnare solitario in un quartiere per lo più residenziale, la zona Trieste-Istria vive in questo periodo un significativo risveglio commerciale».

I locali commerciali
Affitti e vendite: secondo gli esperti dell’immobiliare, si parla di un vero incremento anche sul fronte dei locali commerciali. «Gli affitti dei locali commerciali si aggirano intorno a 40-60 euro a metro quadro. Negli ultimi due anni c’è stato un incremento del 30 per cento di locali soltanto considerando corso Trieste e via di Santa Costanza», aggiunge ancora Alessandra Macrì.

I sì e i no dei residenti
Un cambiamento con cui fanno i conti anche e forse, soprattutto, i residenti, con atteggiamenti diversi. Tra i più anziani, molti storcono il naso e non ne vogliono parlare, si lamentano degli schiamazzi, delle feste a tutte le ore e dei marciapiedi intasati di giovani e giovanissimi. Ma poi ci sono anche residenti, come Emilia, che abita nel quartiere dal 1980, che sottolinea soprattutto i pro di questa “invasione pacifica” di locali e giovani studenti. «Prima era un quartiere residenziale con persone anziane e poche famiglie giovani. Dall’inizio degli anni Ottanta è iniziato il cambiamento: tanti giovani che vengono soprattutto dal sud e che hanno occupato tutte le case e ora popolano locali e piazzette. Ma la convivenza è piacevole».  «Era un quartiere morto – aggiunge Marco, che da sempre abita in zona – dopo le sette di sera non c’era nessuno, non passava un’anima. Quindi questo è il lato positivo di come si è trasformato il quartiere, metà sono studenti fuori sede, della Luiss in particolare, ma metà sono anche figli dei residenti del quartiere. Sono giovani che vivono il loro quartiere».

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