Trieste-Salario | La Storia

5 giugno 1944: i tedeschi uccidono il piccolo Ugo Forno

di Valerio Valeri

Ugo Forno, per gli amici e la famiglia “Ughetto”, frequentava la seconda media della scuola “Settembrini” a Corso Trieste. Nato e cresciuto a via Nemorense, durante gli ultimi giorni dell’occupazione nazista di Roma decise, come molti altri poco più grandi di lui, di imbracciare il fucile e difendere il proprio quartiere, la propria città, contribuendo a rendere ancora più rocambolesca e difficile la ritirata dei tedeschi.

Ugo Forno da bambino con la famiglia

La mattina del 5 giugno, intorno alle 6.30, incontrò gli Alleati – appena entrati a Roma – dalle parti di piazza Verbano. Poco dopo venne a sapere che un gruppo di guastatori tedeschi era intento a minare il ponte ferroviario sopra l’Aniene, in quello che è l’attuale confine tra il II e il III Municipio. Raggiunti altri 5 giovani in vicolo del Pino (una stradina che oggi non esiste più, in zona via Mascagni), li convinse a unirsi a lui. Dopo le 9, il gruppo di sei partigiani (gli altri erano Sandro Fornari, Antonio e Francesco Guidi, Luciano Curzi e Vittorio Seboni), attraversò la campagna e arrivo dalle parti di Ponte Salario.

A quel punto aprirono il fuoco contro i guastatori tedeschi, che dopo una breve battaglia decisero di abbandonare l’intento e darsi alla fuga, non prima però di aver sparato tre colpi di mortaio contro i partigiani. Ugo Forno venne colpito dal terzo, proiettili e schegge lo raggiunsero alla testa e al petto, uccidendolo. Stessa sorte per Francesco Guidi, mentre Curzi venne colpito a una coscia e Fornari a un braccio.

Ugo Forno

Poco dopo un gruppo di gappisti (partigiani aderenti ai Gruppi di Azione Patriottica) arrivarono sul luogo della battaglia, avvolsero Forno in una bandiera e lo portarono insieme ai tre feriti alla clinica di via Monte delle Gioie. Ugo Forno, 12 anni e Francesco Guidi, 21 anni (deceduto durante un disperato intervento chirurgico), furono gli ultimi due partigiani a cadere durante la Resistenza romana. 

Nel 2010 la Rete Ferroviaria Italiana ha dedicato il ponte sull’Aniene alla memoria di Ughetto, lì dove dal 2019 esiste un Belvedere a suo nome, lungo la ciclabile sull’Aniene, voluto fortemente dall‘Associazione Nazionale Partigiani d’Italia del II Municipio, dal Municipio stesso e dall’associazione Amici e Famigliari di Ugo Forno.

GUARDA come acquistare il libro Storia del Trieste-Salario (Typimedia Editore)


 

Sostieni RomaH24 Sostieni RomaH24
grazie