2 Febbraio 2021 - 12:41 . Trieste-Salario . Personaggi
Yari Croce, l’artista di via Agri: “Da settembre niente spettacoli, ecco cosa faccio”

Durante il lockdown ha sorpreso tutti con le sue performance nel condominio di via Agri 17. Yari Croce, artista di strada, è stato per tanti una vera gioia nel mese più complicato dell’emergenza dovuta al Covid-19.
Romano di Monteverde, Yari si è trovato improvvisamente senza più lavoro nel giorno in cui il governo ha dovuto imporre lo stop a qualsiasi manifestazione su strada. Per Yari è stata la fine dei giochi. Letteralmente. Lui che, nel cuore del Trieste-Salario, aveva trovato il modo di rendere felici le giornate di chi era costretto a guardare il mondo dalla propria finestra o dal balcone: “Per me fare quegli spettacoli era un messaggio di speranza – ha raccontato -. Dopo che ho iniziato, era la gente che mi chiedeva di fare qualcosa. Ed è stato davvero molto bello. Per me era un appuntamento fisso importante”.

Per Yari in realtà la ripresa vera e propria dell’attività non c’è mai stata: “Dopo il lockdown, sono stato altri due mesi bloccato. Poi a luglio ho lavorato in un parco divertimenti vicino Maratea, dove interpretavo Mago Merlino. E sono stato fortunato, perché tanti altri miei colleghi sono rimasti fermi. A settembre però un solo giorno di lavoro, il 13, e da allora il nulla. Sempre meno persone a richiedere gli spettacoli, poi è arrivata la chiusura dei teatri”. E ancora oggi è fermo: “Sto sopravvivendo con 300 euro al mese del reddito di cittadinanza. A fine ottobre mi sono trasferito in un paesino in Abruzzo ma sono tornato solo da qualche giorno a Monteverde. Ho preferito stare in un posto così, con sole 200 persone, invece di stare in città”.
Per lui, attore di strada e non solo, non si vede ancora la luce in fondo al tunnel. Così come per tutta la categoria: “Viene rimesso il pubblico nelle trasmissioni televisive ma non aprono i teatri – fa notare Croce -. Dov’è la differenza tra trasmissioni e teatri? Serve avere lo stesso trattamento. Purtroppo prima che si possa tornare a fare attività in strada ne passerà di tempo, perché il problema sono gli assembramenti. Tanti non lavorano come me da mesi, il settore è davvero in ginocchio. Speriamo però che in breve tempo si possa tornare come prima. Credo che saremo ancora più apprezzati, perché c’è tanta voglia di svagarsi. Me ne sono accorto a luglio. Dopo una settimana la gente era davvero tanta, perché c’era voglia di tornare alla normalità”.
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