12 Luglio 2020 - 8:00 . Trieste-Salario . Cultura

Villa Torlonia diventa il primo “parco culturale” di Roma: così verrà valorizzata

Villa Torlonia
Villa Torlonia

Villa Torlonia diventa l’avanguardia di un nuovo modo di gestire le nostre meraviglie. Dipartimento ambiente, Sovrintendenza Capitolina e la controllata Zètema Progetto Cultura hanno dato il via a un progetto pilota che renderà Villa Torlonia il primo “parco culturale” di Roma. L’accordo, nella prima fase sperimentale, durerà fino al 31 dicembre 2022. Basta più cavilli e incertezze sulle competenze, il sito diventa un corpus unico sul quale i tre attori opereranno secondo una linea guida comune.

La decisione di intraprendere questo nuovo modello di gestione nasce dalla considerazione che Villa Torlonia, fra le ville storiche di Roma Capitale, è quella che più di tutte si presenta come un sistema integrato, definito e inscindibile, di edifici di pregio storico-artistico e di patrimonio ambientale e vegetazionale.

Villa Torlonia

L’obiettivo del progetto è dunque innescare un complessivo e progressivo incremento della qualità e della fruibilità della villa da parte dei cittadini. Al Dipartimento Ambiente, oltre alla funzione di alta sorveglianza, rimangono le competenze sulle aree ludiche e sportive, la manutenzione degli arredi del parco (panchine, cestini per la raccolta dei rifiuti, ecc.) e la progettazione di eventuali nuovi interventi di ripristino dell’assetto originario della villa. E poi ancora le eventuali decisioni di chiusura o riapertura della Villa, nel caso di specifici eventi meteorologici o di altra natura.

LA STORIA DELLA VILLA
Costruita e definita con un progetto unitario – fortemente voluto dal principe Giovanni Torlonia e poi dal figlio Alessandro che nel 1832 l’aveva ereditata – interpretato dai più valenti architetti dell’epoca (per primo Giuseppe Valadier, poi Giovan Battista Caretti, Quintiliano Raimondi ed infine con Giuseppe Jappelli), la villa si presenta ancora oggi come un nucleo compatto di edifici tutti costruiti o modificati nel giro di pochi anni. Espropriata alla famiglia Torlonia dopo anni di abbandono nel 1977, e aperta al pubblico nel 1978, la villa non ha mai perso questa forte caratterizzazione unitaria di “luogo delle meraviglie” e ha visto già dagli anni ’90 un grande investimento dell’amministrazione capitolina per il restauro e la fruizione al pubblico di tutti i suoi edifici ed il recupero del patrimonio ambientale.