20 Giugno 2018 - 18:51 . Salario . Cronaca

Villa Ada incontra il mondo, Viteculture: “Il Tar conferma la nostra buona fede”

Una serata di "Villa Ada incontra il mondo"
Una serata di "Villa Ada incontra il mondo"

“Il programma artistico presentato lo scorso anno, in sede di bando, dagli attuali assegnatari di Villa Ada, non è stato rispettato poiché, 10 artisti su 21, erano già contrattualizzati con la società concorrente Nosb Viteculture, come dimostrato dai fatti”. Inizia così il comunicato ufficiale con cui la società Nosb Viteculture commenta la decisione del Tar, dello scorso 12 giugno, di accogliere il proprio ricorso presentato contro l’assegnazione, alla società D’Ada srl, della gestione triennale (2017-2019) di “Villa Ada incontra il mondo”.

Quello che la società, giunta seconda al bando di gara del 16 maggio 2017, contesta, sono anche le dichiarazioni che la D’Ada srl, a suo dire, avrebbe rilasciato nelle ultime ore: “Nel bando non sono state presentate 54 attività, come sostiene la controparte in molteplici interventi sulla stampa ufficiale e online, bensì 21. Di questi 21 – si legge nel comunicato – 10 erano già stati contattati e pre-contrattualizzati da Nosb, per un festival che comunque si sarebbe svolto in un’area della città di Roma, come di fatto è successo con il Viteculture Festival“.

Agli atti del giudizio, inoltre, sarebbe emerso anche che “Nosb S.r.L. fosse in possesso, alla data di presentazione della domanda di partecipazione, di documentazione comprovante l’assunzione di appositi impegni da parte di artisti indicati nel programma di D’Ada S.r.L., la quale non ha peraltro smentito tali circostanze, né ha comprovato l’esistenza di analoghi impegni contrattuali nei propri confronti”.

 

Come ha dichiarato a RomaH24 Giulio Amorosetti, amministratore unico di Nosb srl, “secondo noi quella del Tar è una sentenza a tutti gli effetti e non ci spieghiamo perché la palla sia passata nuovamente alla Commissione giudicatrice del Comune di Roma. Noi ci auguriamo soltanto che tutto avvenga in maniera trasparente e giusta per tutti”.

LEGGI lo speciale (a cura di Emiliano Magistri e Marco Liberati)