19 Aprile 2021 - 15:44 . Africano . Cronaca

Via Tripoli, esposto alla Regione contro i lavori: “Presunto abuso edilizio”

Il parcheggio di via Homs
Il parcheggio di via Homs

Presentato un esposto alla Regione Lazio per un “presunto abuso edilizio nell’area vincolata nel quadrante tra via Homs, via Tripoli e via Cirenaica e via Assab”. A farlo è stato il comitato per la valorizzazione e tutela del complesso archeologico monumentale di Santa Agnese fuori le mura, come riferisce l’associazione Amuse del II municipio.

La segnalazione scaturisce, da quanto si legge nell’esposto a firma del dottor Antonio Pluchinotta, da “i notevoli movimenti di terra consistiti in un riempimento dell’area con un ingente quantitativo di terra mista a pietrisco e ghiaia e suo modellamento su più livelli, che ha portato alla creazione di un piazzale a mezza costa e di alcune ampie rampe d’accesso con conseguente eliminazione di essenze arboree ampiamente diffuse a protezione del terreno scosceso”.

L’area in questione, come più volte emerso e ripetuto sia dal Municipio sia dai comitati di cittadini interessati al suo destino, è vincolata dal piano regolatore generale di Roma sin dal 2018 come “verde pubblico e servizi pubblici”.

Il parcheggio di via Homs

I lavori, si legge, “sebbene siano stati eseguiti all’interno di un’ area privata, non tengono conto del vincolo di destinazione urbanistica imposto. La destinazione a parco è stata confermata con delibera regionale n. 162 del 2006“.

Il comitato esprime inoltre “la preoccupazione che i lavori e l’abbattimento di alberi possano provocare crolli negli ambulacri ed arcosoli sottostanti” e sottolinea “l’alto interesse archeologico dell’area, che era stata preservata per decenni da manomissione, data la presenza della rete degli ambulacri catacombali del ‘Coemeterium Maius ad Caprea’ di Via Nomentana, di cui l’ingresso in via Asmara, sito non ancora completamente esplorato per la sua vasta estensione”.

Lo spazio in via Cirenaica

La richiesta da parte del comitato è dunque quella di interrompere i lavori e ripristinare l’area a verde, “in vista di una restituzione alla libera fruizione della cittadinanza, in un contesto di riqualificazione e di sottrazione a fenomeni di degrado”.