26 Gennaio 2021 - 18:36 . FuoriQuartiere . Cronaca
Vaccini anti Covid, i farmacisti: “Pronti a fare la nostra parte, ma ci sono dei problemi”
In attesa che il vaccino anti-Covid sia disponibile nelle dosi necessarie a Roma, in questo momento si sta cercando di organizzare al meglio i vari centri di somministrazione. Con molti medici di base che hanno già annunciato che non risponderanno alla “chiamata alle armi” della Regione, a causa delle difficoltà organizzative e della complessità delle procedure richieste per poter somministrare i vaccini, un ruolo fondamentale potrebbe essere svolto dalle farmacie, così come avvenuto per i tamponi rapidi.
“Stiamo lavorando a un documento da sottoporre alla Regione Lazio, che preveda un accordo per poter fare le vaccinazioni in farmacia”. A dirlo è Andrea Cicconetti, presidente di FederFarma Roma.
“Anche noi, come i medici di base, abbiamo delle difficoltà con gli spazi e le strutture. Stiamo cercando di superare tutti i nodi che vengono al pettine”, ha spiegato Cicconetti, che non si sbilancia sulle tempistiche: “Ad oggi è prematuro”.
Ma quali sono le difficoltà dei farmacisti nella procedura di vaccinazione contro il Covid? “I maggiori problemi non riguardano né la conservazione, né la somministrazione e né tantomeno lo smaltimento delle dosi, che sono attività che svolgiamo normalmente”, ha detto Cicconetti.
“Le complicazioni sono più che altro logistiche, perché serve una zona per l’accettazione, una per l’inoculazione e una per il monitoraggio 15 minuti dopo la somministrazione per controllare eventuali reazioni allergiche: il punto è riuscire a regolare tutti i flussi all’interno degli ambienti. Un’altra difficoltà riguarda il fatto che diventa necessaria la presenza di un medico che faccia l’anamnesi del paziente all’interno delle farmacie”, ha concluso Cicconetti.
Sulla questione è intervenuto anche Eugenio Leopardi, presidente di FederFarma Lazio, che ha fatto riferimento all’istanza di manifestazione di interesse dei medici di base per la vaccinazione anti Covid: “A noi non sono arrivate lettere per presentare istanza di adesione alla campagna vaccinale, ma ci stiamo preparando per fare la nostra parte”.
“Come farmacisti siamo sempre in contatto con la Regione per stipulare un accordo per la somministrazione – ha spiegato – in particolare per quei vaccini che entreranno a breve in commercio con condizioni di conservazione idonee alle farmacie. Siamo disposti a fare da stoccaggio e magazzino per i medici di base e ovviamente per somministrarli ai pazienti“.
Leopardi ha fatto poi il punto sulla situazione al momento: “Attualmente stiamo definendo un percorso di sicurezza per operatori sanitari e cittadini e ci auguriamo che possa essere anche il farmacista stesso ad inoculare le dosi, sotto stretta osservazione di un medico“.
Alla domanda su eventuali dissensi da parte di qualche collega, Leopardi risponde così: “Le problematiche che ci possono essere sono relative alla disponibilità di spazi – ha spiegato – perché non tutti potranno assicurare i percorsi in sicurezza. E poi ci sono gli obiettori, come in ogni categoria. Al di là di questo, riteniamo che le farmacie debbano avere questo ruolo di servizio per la comunità”.