1 Agosto 2020 - 8:40 . Nomentana . Cronaca

Una seconda vita per il Villino Giannini di via Musa. A settembre via al restauro

Villino Giannini
Villino Giannini

Una seconda vita per il Villino Giannini in via Antonio Musa 23, ciò che non è stata concessa al villino di via Ticino, abbattuto e sulle cui ceneri è sorta una moderna palazzina. A settembre ripartirà il restauro del palazzo d’epoca a poca distanza da Villa Torlonia e da via Nomentana, una vera e propria gemma di primo Novecento che manterrà la sua fisionomia, contrariamente a quanto avvenuto all’edificio di via Ticino. A darne notizia a RomaH24 è Vincenzo Raffa della società committente, Imprese e sviluppo srl, proprietaria dell’immobile dal 2018.

Villino Giannini

Il cantiere, iniziato a novembre 2019 era fermo da mesi, prima ancora del lockdown da Covid-19, per motivi burocratici. “Il nostro ufficio tecnico ha sciolto alcuni nodi e dopo l’estate ripartiremo con i lavori. Ora stiamo valutando se farne appartamenti o uffici”, spiega Raffa. Obiettivo: ristrutturare un edificio simbolo della storia architettonica della città, senza modificarne l’aspetto. Perché a guardarlo bene, con le sue merlature e la torre con finestre a sesto acuto, il villino sembra ricordare un paesaggio da film fantasy. Invece è una costruzione del 1910 e rispecchia le tendenze architettoniche in voga agli inizi del secolo breve, l’alba di un periodo dove la Capitale cresceva oltre le Mura Aureliane.

Un rendering di come sarà dopo la ristrutturazione

Sulla Nomentana, all’epoca, archi e viali alberati fungevano da intermezzo a ville dal gusto particolare dove abitavano la vecchia nobiltà, i nuovi accademici, gli uomini d’affari in cilindro e bastone. Solo le carrozze e i cavalli rompevano il silenzio. La firma dietro il villino porta un nome importante: il committente, il capitano dell’esercito Carlo Giannini, proprietario del lotto fra via Musa e via Spallanzani, affidò il progetto all’architetto Luigi Figà Talamanca, già capo progettista del Palazzo della Zecca in via Principe Umberto, all’Esquilino.

Il villino oggi

Il villino non dovrebbe quindi fare la fine della palazzina d’epoca abbattuta al Coppedè a via Ticino nell’ottobre 2018. Né essere oggetto di polemiche e aspre contese come accaduto in questi anni per Villa Paolina. Nell’arco di un anno dovrebbe terminare l’intervento conservativo, fanno sapere ancora dalla società proprietaria dell’immobile.

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