14 Marzo 2021 - 12:39 . Trieste-Salario . Ambiente

Un percorso ciclabile dentro Villa Ada, i comitati: “Progetto irricevibile”

Villa Ada
Villa Ada

Più di dieci associazioni e comitati del II Municipio sono insorti contro il progetto che prevedrebbe la realizzazione di una pista ciclabile a Villa Ada, all’interno del Grab (il Grande raccordo anulare delle bici). In una lettera congiunta alla sindaca Raggi i volontari hanno espresso la loro contrarietà, chiedendo un incontro con la sindaca.

“Per prima cosa – spiegano  – Villa Ada è una villa storica vincolata dal Ministero della Cultura e, per questo motivo, non potrebbero passarci delle piste ciclabili al suo interno. La villa è, inoltre, sottoposta a tutela, secondo il Decreto ministeriale del 14 dicembre 1995. Il Piano di utilizzo di Villa Ada, approvato l’11 marzo del 1999, prevede esclusivamente percorsi naturalistici, didattici e percorsi pedonali. Quindi, l’ipotesi che il Grab abbia un tracciato dentro villa Ada è da rifiutare senza appello, fanno sapere dalle associazioni”.

Il Grab, nello specifico, prevedrebbe un percorso ciclabile di 3,5 metri di larghezza all’interno di Villa Ada che – secondo Amuse e le altre associazioni firmatarie – potrebbe risultare invasivo. “Il circuito ciclabile rischierebbe, inoltre, di trasformarsi in una superstrada a svantaggio degli altri frequentatori del parco: pedoni, jogger, bambini, famiglie con passeggini” spiegano gli attivisti.

“Un progetto di percorso ciclistico – continuano – non può essere realizzato a Villa Ada. Sarebbe più auspicabile rendere verde e fruibile la città, aumentando sempre più l’inserimento dei percorsi ciclabili nelle vie di traffico ordinario”.

Non è una bocciatura totale, perché gli Amici di Villa Ada, il comitato Amici di piazza Verbano e gli altri gruppi, hanno anche proposto delle modifiche che potrebbero essere più congrue con la loro visione di salvaguardia del parco. “Infatti – spiegano – il tracciato potrebbe essere riposizionato all’esterno di Villa Ada, in via di Ponte Salario, che andrebbe riqualificata e chiusa al traffico, permettendo così di raggiungere l’area archeologica e storica di Monte Antenne, per poi proseguire in direzione della Moschea e di viale Romania, a piedi o in bicicletta”.