17 Settembre 2020 - 13:05 . Trieste-Salario . Salute

Un microrganismo naturale contro il colesterolo alto. A cura della dottoressa Carani della Farmacia Verbano

Il riso rosso fermentato
Il riso rosso fermentato

Come si combatte il colesterolo alto? A spiegarlo ai lettori di RomaH24 è la dottoressa Maria Teresa Carani, titolare della storica Farmacia Verbano, punto di riferimento per tutto il Trieste-Salario.

Nel trattamento delle ipercolesterolemie ci sono terapie naturali alternative all’intervento farmacologico. La somministrazione di questi farmaci naturali a pazienti, che non sono a rischio di patologia cardiovascolare, permette spesso al medico di ottenere dei risultati positivi, senza arrivare alla vera e propria terapia con i farmaci.

Solo il 20% del colesterolo arriva dal cibo (colesterolo esogeno); buona parte di quello presente nel corpo è infatti prodotto dal fegato (colesterolo endogeno), che lo elabora a partire dall’acetil coenzima A. L’enzima chiave della sintesi endogena del colesterolo è il 3-idrossi-3-metil-glutaril-CoA reduttasi (HMG-CoA).

Il meccanismo d’azione ipolipemizzante del riso rosso fermentato è dovuto all’inibizione reversibile di questo enzima.

L’estratto di riso rosso fermentato è un nutraceutico derivato dalla fermentazione del riso (Oryza sativa), dovuta ad alcuni lieviti tra cui il Monascus purpureus, e non è quindi da confondere col riso rosso alimentare che non ha proprietà ipocolesterolemizzanti.

Questo estratto naturale viene prodotto dalla fermentazione del riso bollito con un lievito, Monascus purpureus, che conferisce ai chicchi di riso il tipico colore rosso. I primi documenti sull’uso del riso rosso fermentato nell‘alimentazione, sono riportati dal testo più antico di Farmacopea Cinese e risalgono alla dinastia dei Ming 1368-1644.

La sua efficacia terapeutica è dovuta alla sinergia dei diversi principi attivi in esso presenti: acidi grassi mono e polinsaturi, fitosteroli, vitamine, minerali e composti tripterpenoidi, tra cui la mevinolina e le monacoline.

Nel 1979 il Prof. Akira Endo isolò in Giappone – da culture di Monascus Purpureus – la monacolina K, e dimostrò che questa sostanza era in grado di inibire il HMG-CoA e che, senza quest’enzima, l’intera sequenza di sintesi del colesterolo veniva bloccata.

Fu sempre il professor Endo a stabilire la struttura di tale prodotto, il precursore di una classe di farmaci – le statine – che costituisce oggi il trattamento di elezione delle dislipidemie.

I preparati a base di riso rosso fermentato sono venduti in America, ed ora anche in Italia, come integratori o come preparazioni galeniche con un contenuto totale dello 0,4% di inibitori dell’HMG-CoA reduttasi. Studi clinici recenti hanno confrontato l‘effetto ipolipemico di questi preparati con quello di alcune statine di sintesi, confermando che l’efficacia del prodotto è ascrivibile a tutto il fitocomplesso dell’estratto di Monascus purpureus, e quindi non al solo principio attivo.

La prima statina naturale introdotta in USA è stata quindi la Lovastatina, inizialmente chiamata monacolina K. Oggi le statine sono considerate farmaci e hanno l’obbligo di prescrizione medica.

Dosaggio:

in commercio esistono integratori o preparazioni galeniche di riso rosso fermentato che lo contengono come componente singolo, oppure in associazione con altre sostanze. La dose raccomandata è di 200 mg al giorno, da assumere la sera a stomaco pieno.

Controindicazioni:

Negli USA questi prodotti sono accompagnati da bugiardini che avvertono di non usare il prodotto nei seguenti casi: in soggetti ipersensibili al riso rosso, in gravidanza, nell’allattamento, in malattie epatiche, in caso di infezioni gravi, dopo trapianti di organi o interventi chirurgici.

Effetti collaterali:

È stata pubblicata una ricerca sul British Journal of Clinical Pharmacology, riportata anche sul sito della Fondazione Umberto Veronesi, sui rischi legati all’assunzione di integratori contenenti riso rosso fermentato. Tra le reazioni avverse si sono registrati dolori muscolari, mialgia, rabdomiolisi (rottura del muscolo scheletrico), sintomi gastrointestinali, danni epatici e reazioni cutanee.

In sintesi, il dato che emerge è che i rischi legati all’assunzione del riso rosso fermentato sono quindi molto simili a quelli connessi all’assunzione delle statine.

Il consiglio: affidarsi al medico di fiducia per scegliere la terapia più adatta al proprio caso.

A cura della dottoressa Maria Teresa Carani

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