12 Maggio 2022 - 7:16 . Trieste-Salario . Cultura
Ugo Forno, il ponte di ferro sull’Aniene sarà smantellato. Il nipote Fabrizio: “Facciamone un monumento”
Un progetto per non cancellare un pezzo di storia del nostro quartiere e riqualificare un’area trascurata e poco frequentata. L’associazione ‘Parenti ed Amici di Ugo Forno’ porta avanti un’idea per far sì che il giovane partigiano possa essere ricordato con un monumento in suo onore al Belvedere della Memoria, lungo la ciclabile Aniene.
Ugo Forno è stato il “partigiano bambino” che a soli 12 anni sacrificò la propria vita per evitare un attentato dinamitardo da parte dei tedeschi. Era il 5 giugno 1944, il giorno dopo la Liberazione di Roma, e il suo gesto impedì alle truppe nemiche di minare il ponte della ferrovia utilizzato poi dagli alleati per risalire l’Italia.
Un monumento per Ugo Forno: ecco il progetto
L’area del Belvedere è già dedicata ad Ugo Forno (anche se non ancora nella toponomastica ufficiale, ndr), ma ora si potrebbe fare un ulteriore passo in avanti. Di cosa stiamo parlando nel dettaglio? Fabrizio Forno, nipote di Ughetto, segue da vicino la vicenda: “Tre anni fa siamo venuti a conoscenza del fatto che Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) aveva intenzione di sostituire il ponte di ferro sull’Aniene dedicato a mio zio”, spiega a Roma H24.
Il ponte, edificato nel 1932, ha 90 anni ed è ancora attraversato dai treni ad alta velocità: “Siamo consapevoli che il manufatto debba essere ammodernato e messo in sicurezza. Il ponte, però, ha al contempo un valore storico e simbolico di estrema rilevanza che va tutelato”, ricorda Fabrizio. Come associazione ‘Parenti ed Amici di Ugo Forno – aggiunge – “ci siamo messi subito in contatto con Rfi ed abbiamo annunciato il progetto. L’idea è di ‘tagliare’ una parte del ponte e utilizzare il materiale per realizzare un piccolo monumento in memoria di Ugo da posizionare sul Belvedere”
Rfi si è mostrata interessata: “L’architetto Luca Zevi (ha disegnato, tra le altre creazioni, il Museo della Shoah a Villa Torlonia, ndr) ha presentato tre bozzetti con altrettante soluzioni per realizzare un monumento che possa allinearsi con le caratteristiche pratiche e logistiche del luogo dove si andrà a porre”. La pandemia ha rallentato il processo e la realizzazione del monumento appare ancora lontana: “C’è un problema istituzionale ancora da vincere ed anche l’area è problematica. Oltre Rfi c’è da sentire Roma Natura, ente che gestisce lo spazio dove andrebbe a collocarsi il monumento. In zona, poi, vi è anche un traliccio dell’alta tensione”, spiega Fabrizio.
Un monumento per dare nuova vita al Belvedere della Memoria
Gli ostacoli ci sono, ma le difficoltà sono superabili. Quali i prossimi passi? “Non si tratta solo di realizzare il monumento, ma bisogna pensare anche alla sua manutenzione”, spiega Fabrizio Forno, che è tra i protagonisti del libro di Typimedia “Trieste-Salario in 100 personaggi (+1)”. E aggiunge: “Deve esserci qualcuno che lo adotta, pensando alla cura e alla salvaguardia. Parliamo di un monumento in ferro, sensibile alla ruggine e agli agenti atmosferici”.
Il monumento a Ugo Forno salverebbe dall’oblio un personaggio chiave della Resistenza, ma potrebbe rappresentare al contempo un’occasione per riqualificare un’area spesso vittima di incuria e degrado. “La sera il luogo è inospitale e anche la pulizia lascia a desiderare. Lo sfalcio dell’erba e lo svuotamento dei cestini (messi dalla nostra associazione) è tutta opera dei volontari. Le istituzioni non ci sono”, spiega Fabrizio.
L’opera potrebbe dare nuova luce al Belvedere della Memoria: “Bisogna rendere il posto degno del nome che porta. Il monumento deve essere collegato ad un discorso più ampio che riguardi la riqualifica dello spazio ed una sua definitiva presa in carico da parte delle istituzioni”, dice Fabrizio. Che chiude: “Basta poco. Penso, magari, ad un’illuminazione del monumento che lo renda visibile anche di notte a chi passa con il treno”.
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