19 Gennaio 2021 - 14:16 . Trieste-Salario . Curiosità

Trent’anni senza Dino Viola, presidente della Roma che abitò nel nostro quartiere

Dino Viola
Dino Viola

Era il 19 gennaio del 1991 quando morì Dino Viola, uno dei presidenti più amati di sempre dalla tifoseria giallorossa. E pensare che proprio tra Trieste-Salario e Parioli passò la sua lunga vita romana.

Sì perché lui, nato nel 1915 a Terrarossa, frazione di Licciana Nardi in Lunigiana, piccola località in provincia di Massa-Carrara, con la Capitale ha sempre avuto un legame forte. Venne mandato a Roma infatti dalla famiglia per studiare, sin dall’adolescenza. Negli anni Trenta cominciò anche a giocare a calcio nella Roma al Campo Testaccio, quando era allenatore Herbert Burgess. Poi però Viola proseguì con gli studi, si laureò in ingegneria e nel dopoguerra aprì in Veneto un’industria di parti meccaniche per armamenti.

Ma il legame con Roma e la Roma era troppo forte. Entrò nei quadri dirigenziali nei primi anni Settanta, sotto la presidenza Anzalone, ma nel 1979 fece il grande passo, acquistando il club. E, seppur guardato con scetticismo dai “salotti” del calcio professionistico, riuscì a imporsi con il suo fiuto per gli affari, la sua gentilezza e ironia. Nei suoi oltre undici anni di presidenza la Roma vinse un campionato italiano (1982-1983) e quattro Coppe Italia (1979-1980, 1980-1981, 1983-1984 e 1985-1986), raggiungendo inoltre la prima e fin qui unica finale di Coppa dei Campioni del club.

Ma era tra le vie dei nostri quartieri che Dino Viola lo si incontrava spesso. Con la moglie Flora abitò in via Asmara, dove è nato il primo dei tre figli, Riccardo (oggi presidente del Coni Lazio, mentre Ettore è presidente del Circolo Antico Tiro al Volo dei Parioli). Poi il trasferimento ai Parioli, a via Porro. In realtà però, raccontano le cronache dell’epoca, il presidente giallorosso voleva una grande casa in cima a una collina. La costruì sull’Aurelia all’inizio degli anni Settanta, ma ci abitò davvero poche ore: i ladri, entrati durante la sua prima e unica notte, lo convinsero a tornare ai Parioli, a piazza delle Muse, dove la famiglia ha ancora una casa. Dove rimase praticamente fino alla sua morte, che avvenne in una clinica di via Tagliamento. E chissà che qualcuno ancora non ricordi qualche passeggiata di Dino Viola con la moglie per le nostre vie.

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