24 Luglio 2020 - 21:05 . flaminio . Cultura

Tornano a mostrarsi due gioielli di Villa Giulia, ecco come vederli

Dopo il lockdown e l’enorme lavoro per la riapertura, il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, un’eccellenza di tutta Roma Nord, con una collezione che non ha pari nel mondo, è tornato a splendere. Da giugno porte di nuovo aperte e, come aveva raccontato a RomaH24 il direttore Valentino Nizzo, le sorprese per questa estate non mancheranno. E alcune sono in serbo proprio per questo weekend.

Infatti tra il 25 e il 26 luglio tornano mostrarsi due gioielli di Villa Giulia come il Ninfeo e la Neviera di papa Giulio III. Costruito su più livelli, grazie alla bravura di Bartolomeo Ammannati, la cui firma è ancora oggi visibile, il Ninfeo al suo interno ospita la sala dello Zodiaco, riccamente affrescata con soggetti che rimandano alla tematica dell’astrologia, particolarmente seguita nel mondo rinascimentale. Inoltre ancora oggi scorre sotto di esso l’Acquedotto Vergine, che continua poi il suo corso arrivando fino alla Fontana di Trevi. La Neviera invece fa parte di una serie di grotte scavate nella collina di tufo, che sovrasta ancora oggi il complesso papale, ed è stato realizzato dal Vignola con decorazione a stucco e grottesche che riprendono motivi dell’arte romana. Due gioielli che finalmente saranno visibili al pubblico dopo il lockdown per l’epidemia di Covid-19.

Ma non è tutto. Per l’occasione, sabato 25 luglio alle 11.45 l’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso interpreterà nei giardini di Villa Giulia musiche sacre e profane di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), universalmente riconosciuto come uno dei più grandi compositori di ogni tempo. Insieme all’archeologa Maria Paola Guidobaldi e il musicologo Johann Herczog, direttore artistico della Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina, si ripercorrono alcuni momenti della vita del giovane Giannetto il quale venne chiamato a Roma come maestro di cappella di San Pietro in Vaticano dal papa Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte, 1487-1555), e al quale dedicò la celebre Missa Ecce sacerdos magnus e il Missarum Liber Primus. Domenica 26 luglio invece l’Ensemble interpreterà la Missa Petra Sancta del Palestrina “incastonata” nella narrazione di Silvia De Palma Colusso di un suggestivo racconto di Paolo Sequi.

LE REGOLE
 Con l’emergenza Covid, son ostate riviste ovviamente le regole d’ingresso. Non è richiesta alcuna prenotazione per le visite individuali, con i familiari e, in generale, per piccoli gruppi. Il biglietto sarà acquistabile come sempre presso la biglietteria del Museo. Per evitare assembramenti e tempi di attesa, per i gruppi superiori alle 10 unità è però consigliata la segnalazione del giorno, dell’orario di visita e del numero di partecipanti all’indirizzo email mn-etru.prenotazioni@beniculturali.it. La segnalazione deve pervenire entro le ore 14 del giorno precedente alla visita (entro le 14 di venerdì per le visite del sabato e della domenica). All’interno del museo è invece obbligatorio l’uso della mascherina, la misurazione della temperatura corporea e il distanziamento fisico di almeno 1 metro.