No all’utilizzo del taser da parte della polizia di Roma Capitale. La pistola ad impulsi elettrici torna al centro del dibattito politico dopo che, lo scorso marzo, il Campidoglio aveva approvato un atto per estenderne la dotazione anche ai vigili urbani. A Roma il taser è infatti già entrato a far parte del kit di servizio di carabinieri e polizia di Stato.

Il 26 marzo scorso il Consiglio Comunale di Roma ha ratificato una mozione della lista Calenda e Fratelli d’Italia che prevedeva di dotare del taser anche il corpo della polizia locale. Nella giornata di giovedì 28 aprile, il Consiglio del II Municipio ha votato ed approvato una mozione che impegna la presidente Francesca Del Bello “a sollecitare il sindaco e la giunta capitolina a riconsiderare le loro posizioni e a non dotare il corpo di polizia urbana della città di Roma Capitale di un dispositivo particolarmente pericoloso”.

No al taser alla polizia locale: la posizione del II Municipio

A portare la discussione nel parlamentino di via Dire Daua è stata la consigliera Francesca Morpurgo (Roma Futura), insieme a Barbara Auleta (Sinistra Civica Ecologista) e Lucrezia Colmayer (Pd): “Il taser è una vera e propria arma che immobilizza temporaneamente una persona tramite elettroshock e presenta un elevato rischio di morte”, spiega la prima firmataria della mozione a Roma H24.

II Municipio ha approvato la mozione: “I compiti ai quali sono chiamati gli agenti della polizia locale non giustificano il ricorso ad uno strumento di autotutela come il taser”, dice Morpurgo. “La maggioranza, pur considerando i vari punti di vista, ha sostenuto la mia proposta”.

La polizia municipale – chiude Morpurgo – “non ha tra le sue funzioni quello di svolgere attività di ordine pubblico. Proprio per questo non necessita di uno strumento di offesa così rischioso e di soluzioni che partono da un approccio non all’altezza di una capitale europea”.