8 Luglio 2020 - 17:29 . Trieste-Salario . Cronaca

Suolo extra, così lavorano i locali. Il caso di via Chiana: tavolini al posto dei parcheggi

Osteria Chiana
Osteria Chiana

Niente tavolini pazzi nel Trieste-Salario. Non ancora almeno. Il 7 luglio in Consiglio comunale è passata la delibera sul suolo extra. Per i ristoratori di Roma sarà possibile aumentare l’occupazione di suolo pubblico fino al 50% nel centro storico e fino al 70% nelle altre zone della città, per i prossimi 18 mesi.

Piazza Istria

Ma nel quartiere la situazione sembra sotto controllo. Pochi, per ora, i locali che hanno richiesto un’occupazione del suolo pubblico maggiore rispetto al passato. Per adesso le persone possono camminare senza intralci sui marciapiedi e i clienti dei locali possono mangiare rilassati mantenendo le distanze di sicurezza. “Abbiamo richiesto di montare un dehors in più. Siamo quasi pronti a partire con un numero allargato di tavoli”. Sono le parole dei gestori dell’Osteria Chiana , nel cuore del Trieste-Salario. “Abbiamo fatto richiesta al Comune di Roma e ricevuto l’autorizzazione”.

Una situazione che permetterà alle casse in difficoltà dei ristoranti di tirare un sospiro di sollievo, ma quanto inciderà sulla vita quotidiana dei residenti? A via Chiana, per esempio, sono quattro i posti auto che andranno persi, perché i nuovi tavoli saranno allestiti su una pedana montata sulle strisce blu. Mentre il passaggio per i pedoni non ne risentirà. A corso Trieste 23 invece, il percorso sul marciapiede si è un po’ ridotto. “Abbiamo allargato lo spazio per i tavolini -, spiegano al ristorante Eleonora d’Arborea – ma senza violare alcuna legge”.

Corso Trieste

Qui una carrozzina riesce comunque a passare a lato delle piante che delimitano lo spazio all’aperto. Il percorso si è ristretto, ma resta abbastanza agevole. Né si registrano casi particolari a corso Trieste, a piazza Istria e a via Chiana, tra i luoghi con il numero più elevato di ristoranti del quartiere. Possibile che la situazione cambi a settembre, quando i residenti torneranno a ripopolare il quartiere e allora i ristoratori avranno bisogno di occupare maggiore spazio di suolo pubblico.

LEGGI lo speciale (a cura di Daniele Petroselli)