9 Gennaio 2021 - 8:42 . Trieste-Salario . Scuola

Scuole, il rientro slitta al 18 gennaio. Gli studenti: “Viviamo nell’incertezza”

Ci auguriamo che questa ulteriore settimana serva ad avere più chiarezza“. È la speranza della rete Studenti medi Lazio che, tramite il coordinatore Dario Rapiti, commenta lo slittamento della riapertura delle scuole al 18 gennaio, anziché l’11.

Nella giornata dell’8 gennaio è infatti arrivata la decisione della Regione Lazio, in quanto “la curva dei contagi di questi ultimi giorni ci costringe a scegliere la prudenza”, come ha chiosato il vicepresidente della Giunta regionale Daniele Leodori.

“La priorità – prosegue Rapiti – è la sicurezza di studenti e lavoratori. Ci tranquillizza però che le istituzioni stiano muovendo i primi passi verso la direzione corretta, che è quella del potenziamento dei trasporti e dei tracciamenti”.

Gli studenti della Capitale – e del nostro quartiere – si aspettano quindi novità importanti nel corso della prossima settimana: “Sì, i ragazzi sono disorientati – conclude Rapiti -. Auspichiamo più chiarezza e comunicazione, inoltre chiediamo più voce in capitolo su alcune tematiche, come ad esempio le scelte degli orari“.

Più severo è il giudizio di Daniele Conti, studente del liceo Archimede e rappresentante del Coordinamento studentesco del III Municipio: “Personalmente non ero d’accordo né con lo slittamento all’11 né tantomeno con quest’ultimo che posticipa l’apertura al 18 gennaio. Noi chiediamo un’apertura in totale sicurezza dalla fine del primo lockdown“.

“Chiediamo di ripensare la scuola, di investire su trasporti e mobilità, sull’edilizia scolastica. Tutto ciò non è stato fatto e per questo noi ci troviamo in questa situazione”, continua Conti.

Alla domanda su quali siano le maggiori preoccupazioni che stanno vivendo i ragazzi in questo momento, Conti risponde: “Manca una chiara volontà politica. Nelle scuole si vive ormai un clima di rassegnazione: non si sa quando e come si rientrerà, viviamo nell’incertezza. Questo sentimento è condiviso non solo tra gli studenti ma tra tutte le componenti del mondo scuola”.

Lo studente dell’Archimede conclude: “Noi continuiamo ad affermare con forza che per noi la didattica a distanza non può essere un sostitutivo alla presenza nelle aule. La scuola è la seconda comunità educante e di affetti per ogni ragazzo. Ripeto: è necessario rientrare e farlo in sicurezza”.

Liceo Tasso

L’appello dal Tasso

Appena poche ore fa, dal Trieste-Salario era partito un grido d’allarme circa le preoccupazioni sul rientro in aula, inizialmente previsto per l’11 gennaio. In una lettera aperta, i docenti del liceo Tasso avevano chiesto di continuare con la didattica a distanza fino a che sia possibile un rientro in effettiva sicurezza, che sia connesso all’andamento dei contagi; una corsia preferenziale dedicata alla popolazione scolastica per la rapida effettuazione di tamponi molecolari e vaccini, unica via per poter realmente riprendere e fare scuola come in altri paesi dell’Unione Europea; un miglior coordinamento della scuola con le Asl, il Municipio e gli enti locali”.

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